Jean Claude al volante con i volontari Anteas. Angeli per disabili e anziani trevigiani

Nato a Tolosa ma tornato a Treviso a 7 anni, è sempre in prima linea. «Mi piace dare il mio contributo trasportando chi non può muoversi»
ZAGO AG.FOTOFILM TREVISO . AUTISTI VOLONTARI ANTEAS
ZAGO AG.FOTOFILM TREVISO . AUTISTI VOLONTARI ANTEAS
La storia.
Marco si illumina quando vede Jean Claude. Conosce bene il volontario che lo porterà a casa, dopo la giornata trascorsa in cooperativa Solidarietà, a scrivere sul computer biglietti per le bomboniere. Il giovane ha 24 anni ed è su una sedia a rotelle. Se non ci fossero i volontari dell’Anteas sarebbe costretto a rimanere a casa. 
in prima linea
 
Nonostante il caos provocato dal coronavirus, tre volte la settimana puntualmente nella casa di Dosson arriva il furgoncino attrezzato con la pedana che permette a Marco di salire per andare a Monigo, dove lo aspettano gli operatori del laboratorio grafico e tipografico. «Mi piace molto», spiega Marco mentre sale in auto. Sono le 15 e dopo una mattinata trascorsa al pc può tornare felice a casa, sapendo di aver contribuito con il suo lavoro ai festeggiamenti di un matrimonio.
 
Chi è
L’autista che lo accompagna si chiama Jean Claude Gasparini. Il nome esotico lo deve alla Francia dove è nato 67 anni fa, nella città di Tolosa. «Ma quando avevo 7 anni siamo tornati a Treviso», racconta il volontario che da otto anni dedica il suo tempo a trasportare anziani, disabili, persone in difficoltà. «Ero in pensione da poco quando un caro amico che ora è scomparso, Bruno Rasera, mi ha arruolato e da allora ho trasportato centinaia di persone senza stancarmi mai». Jean Claude è uno dei 20 autisti volontari impegnati in un servizio che non si è mai interrotto, neppure in questo periodo così complicato. 
 
«A disposizione»
«Noi siamo a disposizione, naturalmente nel rispetto delle misure igieniche previste dai decreti», spiega Antonio Franceschini, che è alla guida di un servizio imponente, in grado di garantire 300 mila chilometri di trasporti gratuiti all’anno. Diverse le tipologie a partire dal progetto Stacco coordinato dal Centro Servizio per il Volontariato e finanziato dalla Regione Veneto, rivolto soprattutto alla fasce anziane e deboli. Molti chiedono di essere accompagnati a una visita medica o alle terapie in ospedale, altri hanno bisogno di andare a fare la spesa, altri ancora chiamano per raggiungere parenti anche lontani.
 
 
Cuore
Una signora ha toccato il cuore dei volontari chiedendo di poter portare i fiori sulla tomba del marito, sepolto lontano, vicino a Bologna. Loro si sono subito messi al volante. C’è poi il servizio di trasporto disabili in convenzione con l’Usl 2 e quello in accordo con i Comuni di Preganziol e Silea oltre al trasporto per l’Israa, l’Istituto servizi di ricovero e assistenza anziani di Treviso. Quest’ultimo progetto coinvolge soggetti fragili e necessita di particolari accorgimenti: gli utenti vengono controllati dal medico e i volontari attendono fuori dalla porta. 
 
 
La paura
Ma il trasporto non si ferma, poiché la sicurezza è garantita dalla sanificazione continua delle auto e dall’uso dei guanti. La paura dei contagi ha fatto registrare una flessione nelle richieste, passate da 40 al giorno alle attuali 15. «C’è chi ha disdetto le visite programmate o chi ha visto le proprie terapie spostate di mesi dalle stesse strutture sanitarie, nei casi non urgenti» precisa Franceschini. Non tutti però possono aspettare: è il caso dei malati tumorali per i quali le terapie risultano salvavita o i diabetici che necessitano di dialisi. Per tutti loro e per chiunque abbia bisogno di un trasporto sociale la squadra di Anteas si mette in movimento con i suoi 45 automezzi, a Treviso ma anche a San Biagio di Callalta, Montebelluna, Paese, Conegliano, Possagno e Maser. Una rete fitta di persone disponibili a donare il proprio tempo e la propria umanità, perché – confidano – gli assistiti alla fine “non ci considerano solo degli autisti ma diventiamo degli amici e dei confidenti». Per rispondere alle tantissime domande servono fondi con cui acquistare il carburante e nuove automobili. Un modo di aiutarli c’è: destinare ad Anteas il 5 per mille. La sede è in via Cacciatori del Sile 23, il telefono 0422/580209. —
 
Laura Simeoni 

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