Iveco Defense resterà in città «Ma serve il piano industriale»

Il marchio resta escluso dall’operazione di “spacchettamento” della Chn I sindacati però chiedono rassicurazioni sulle commesse da parte della Difesa



«Iveco Defence» di Vittorio Veneto, casa madre a Bolzano, rimarrà nella multinazionale Cnh Industrial, non seguirà il marchio Iveco. È quanto si ricava dal piano strategico «Trasform 2 Win» presentato nei giorni scorsi da Cnh, che prevede la separazione delle attività: da una parte i veicoli commerciali leggeri, medi, pesanti e power train, di cui faranno parte Iveco, Iveco Bus e Fpt, dall’altra i segmenti agricoltura, costruzioni e veicoli speciali, di cui fanno parte New Hollande, Case Construction e Astra. Un’operazione da 13 miliardi di investimento. Iveco Defence, con sede nel capoluogo altoatesino, ha stabilimenti a Piacenza, Vittorio Veneto e Brescia. Soddisfatti i sindacati. «Iveco Defence non rientrerà nello spin-off di Iveco — conferma Alessio Lovisotto, segretario provinciale della Fim Cisl di Treviso — quindi il problema per fortuna non si pone».

GLI STABILIMENTI

A Bolzano i lavoratori sono circa 800, circa un’ottantina a Vittorio Veneto e pochi altri a Brescia. «Con il precedente Governo, e in particolare con la ministra Trenta, il Gruppo aveva acquisito importanti commesse di lavoro. Con l’operazione in corso avevamo il timore di qualche sorpresa – afferma Lovisotto - ma ora siamo più tranquilli». Indiscrezioni ipotizzavano addirittura un trasferimento di sedi. La paura era crescente anche a Vittorio Veneto perché quando Magneti Marelli diventò uno spin-off poi si materializzò la vendita. Qualcosa del genere era temuto anche in questa circostanza. Il Governo è appena cambiato, c’è anche un nuovo ministro della Difesa, e dello Sviluppo economico. A questo punto il sindacato vorrebbe capire il piano industriale che sta dietro tutta questa operazione.

IL PIANO INDUSTRIALE

«Nello specifico sulla questione Defence vorremmo quanto prima essere ragguagliati – interviene ancora Lovisotto - se le commesse saranno garantite. Nei prossimi giorni sarà chiesto un incontro di settore da Cnh. La prossima settimana è già in calendario un appuntamento. Nel giugno scorso, il Ministero dello sviluppo economico comunicava l’impegno preso insieme al Ministero della Difesa a finanziare un piano complessivo di circa 7,2 miliardi di euro di investimenti relativi ai programmi del settore Difesa.

Questo sblocco di investimenti consentirà – si rassicurava - di risolvere anche la crisi produttiva e occupazionale di Iveco Defence Vehicles in corso da diversi anni, attraverso la produzione di due tipologie di automezzi militari fino al 2032, il cui valore complessivo è di 2,2 miliardi di euro. «Con queste cifre – commentò tre mesi fa e ripete oggi Lovisotto – l’Iveco di Vittorio Veneto ha l’opportunità di affrancarsi dalla crisi che non l’ha riguardata direttamente, ma ha coinvolto in questi anni la sede centrale di Bolzano». —





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