Interdittiva antimafia sul cantiere Don Milani: il consorzio è da liquidare

Procedura per una delle società bloccate dalla Prefettura durante il cantiere per ampliare le scuole di San Zeno

Federico De Wolanski
Il cantiere della scuole Don Milani di Treviso
Il cantiere della scuole Don Milani di Treviso

A distanza di 4 anni dalla clamorosa interdittiva antimafia emessa dalla prefettura di Treviso, il Consorzio Stabile La Marca è andato kappaò. Dopo anni di mancati bilanci, e dopo l’istanza di recupero crediti fatta da un fornitore, il tribunale fallimentare ha emesso la sentenza che avvia la procedura di liquidazione per una delle aziende legate alla famiglia dell’ingegnere padovano Nicola Messina, finite nell’occhio del ciclone nel 2021 mentre partecipava con altre all’appalto del Comune di Treviso per l’ampliamento delle scuole elementari Don Milani di San Zeno.

Lo scandalo

È l’onda lunga di uno scandalo che oltre ad aver causato il blocco del cantiere per due anni con conseguente esplosione dei prezzi, difficoltà per riaprirlo e portarlo a termine (cosa ancora da farsi), aveva animato anche la politica cittadina. E non poco.

A guidare la Lm Group era infatti Sabrina Pisano, nel 2018 candidata non eletta con la Lista Conte, e tra i candidati della Lega risultava anche un’altra dipendente delle società dei Messina. Il sindaco prese immediatamente le distanze: «Tutto era in regola al momento della candidatura», e la faccenda si chiuse.

Ad allontanare le ombre ci ha provato, al tempo, lo stesso Messina rigettando «ogni rapporto col crimine organizzato, abbiamo sempre operato nella legalità».

Il Consiglio di Stato

A mitigare gli effetti dell’interdittiva è stato poi il Consiglio di Stato che ne ha sospeso l'efficacia dopo che il Tribunale di Bologna aveva accolto la richiesta di controllo giudiziario fatta dallo stesso Consorzio capofila della piramide societaria dei Messina e primo obiettivo dell’interdittiva: la società Consorzio Stabile Ebp Group.

Da quello dipendevano sia il Consorzio Stabile LM Gropu che aveva vinto l’appalto delle Don Milani (oggi ancora attiva), sia il Consorzio Stabile La Marca, oggi in procedura di liquidazione (la curatela è stata affidata al Pierantonio Biasotto) e fino a due anni fa guidato da Jessica Messina, figlia di Nicola, succeduta alla madre e dal 2023 sostituita nel ruolo di amministratore unico del Consorzio Stabile La Marca da un palermitano: Ignazio Lena.

Nel Consorzio Stabile La Marca, con sede in via Verdi, risulta attiva solo una persona e in base all’ultimo bilancio presentato – 6 anni fa – aveva un valore di produzione da circa 220 mila euro. Da allora ad oggi più nulla. —

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