Installato il monumento in piazza Medaglie d’Oro

Il colonnello Cadeddu: «Rappresenta 359 mila 312 fanti di soli 20 anni morti Rispettiamoli, basta con le polemiche». L’inaugurazione solenne il 26 maggio
DeMarchi Vittorio Veneto piazza Medaglie D'Oro installazione monumento ai caduti
DeMarchi Vittorio Veneto piazza Medaglie D'Oro installazione monumento ai caduti

VITTORIO VENETO. «E adesso, signori, silenzio! Basta polemiche. Rispettate i 359 mila 312 morti di appena 20 anni di cui il monumento fa memoria. Ripeto: 359.312…». Così Lorenzo Cadeddu, colonello dell’esercito, orgogliosamente fante, storico tra i più accreditati, replica a quanti, anche ieri, via social, hanno criticato l’opera donata dai Fanti alla città, in occasione del centesimo anniversario. Proprio ieri il cantiere dell’installazione, in piazza Medaglie d’oro. L’inaugurazione solenne, invece, avverrà il 26 maggio, nel contesto del raduno nazionale del corpo della fanteria. «Le canne spezzate, così irrise da taluno – non finisce di commuoversi Cadeddu -, testimoniano la vita spezzata di oltre 359 mila giovani italiani che dai loro genitori, dalle famiglie, dalle fidanzate venivano pianti come morti già alla partenza per il fronte di guerra. I monumenti possono piacere o no, ma vanno rispettati per ciò che rappresentano».

Le canne troncate – nel progetto originario non c’erano, per dimostrare che le steli, nella loro completezza, rappresentavano la vita, anziché qualcosa di interrotto - raccontano delle brigate della fanteria, delle 630 medaglie d’oro ricevute da questo corpo.

Si spigionano dalla nuda terra, proprio perché – spiega ancora Cadeddu – è nella terra delle trincee che questi nostri ragazzi sono morti. Il rispetto, per la verità, si è già palesato ieri da parte di numerosi vittoriesi che hanno assistito in silenzio all’installazione del monumento.

Le critiche, per la verità, riguardavano la circostanza che l’area monumentale aveva sottratto alcuni parcheggi, trasferendoli altrove.

«Chiedersi se un’opera sia bella o no, cosa rappresenti, scoprirne il significato intrinseco, dibattere sull’opportunità o meno, credo che siano comunque dei segnali molto positivi – commenta Marco Dus, capogruppo Pd in consiglio comunale - ma che non nascono dal caso: sono il frutto della promessa di un’attenzione verso il mondo della cultura che finalmente si realizza. L’installazione Permasteelisa in piazza Flaminio, il monumento in Piazza Medaglie d’Oro e il programma del centenario presentato lunedì a Milano – aggiunge con un pizzico di polemica - stanno facendo molto discutere la città, che riscopre il gusto di interrogarsi su tematiche culturali ed esce finalmente dall’oscurantismo del recente passato tutto improntato a chiudersi in se stesso». Un programma che l’amministrazione Tonon rivendica come qualificato e come scevro da qualsiasi connotazione politica.

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso