Infortuni sul lavoro in crescita: ma lo Spisal a Trevisoè senza personale

Mancano sei tecnici, quattro medici e il primario su 60 dipendenti previsti  Santoriello, Anaao: «Ci sono stati trasferimenti e concorsi vanno deserti»

TREVISO. Personale introvabile e poche risorse per controllare la sicurezza nelle aziende e nei cantieri della Marca. «La situazione dello Spisal è molto precaria» denunciano i sindacati trevigiani. All’appello mancano 6 tecnici e 4 medici, compreso il primario, su una sessantina di dipendenti previsti per garantire vigilanza e monitoraggio di malattie e infortuni sul lavoro.

L’ALLARME . Un grido di allarme che si alza mentre continuano a crescere le morti bianche. È di pochi giorni fa la tragedia di un 42enne schiacciato da una ruspa alla Agrifung di Musano di Trevignano.

Nel 2018 gli infortuni segnalati sono stati 13. 646, più di 37 al giorno, in crescita del 3, 30% rispetto al 2017. Complice la debole “ripresina” economica nelle aziende trevigiane persiste una maggiore esposizione agli incidenti.

«La mole di lavoro degli Spisal di Treviso, Conegliano e Montebelluna è enorme e l’organico sottostimato. Spesso non si riescono a fare i controlli e la vigilanza viene attivata solo a posteriori, ciò significa essere meno incisivi sul fronte della prevenzione» sottolinea Aldo Lorenzon, coordinatore Rsu dell’Usl di Marca.

LA DENUNCIA. I sindacati insistono sul deficit strutturale: in proporzione alle imprese e alla popolazione, il Veneto è la regione con il minor numero di ispettori dello Spisal. La locomotiva del Nordest pecca in fatto di sicurezza e il Trevigiano non fa eccezione.

«Allo Spisal di Treviso ci sono stati dei trasferimenti e manca il primario, momentaneamente sostituito da un facente funzioni» spiega Pasquale Santoriello segretario provinciale dell’Anaao. Reperire figure idonee è un’impresa ardua. «I concorsi per i medici dello Spisal vanno deserti di frequente perché sono riservati a specialisti in medicina del lavoro o in medicina legale che sul mercato trovano posizioni ben più appetibili dello Spisal» prosegue il dottor Santoriello.

SOLUZIONI. L’Usl 2 non è rimasta a guardare. «La Regione ci ha autorizzato le assunzioni dei 6 tecnici, mentre abbiamo predisposto il bando per i 3 medici e il primario. C’è la massima attenzione, ma ci sono tempi tecnici che vanno rispettati» puntualizza il direttore generale dell’Usl 2 Francesco Benazzi. «Abbiamo sempre garantito tutti i sopralluoghi e centrato gli obiettivi regionali. Devo dire grazie a tutto il personale» prosegue il dg.

In soccorso è arrivata anche la Regione che ha dato il via libera all’assunzione di 30 tecnici per tutto il Veneto. «Una goccia nel mare» conclude Ivan Bernini, segretario regionale Fp Cgil «così si coprono le perdite in essere dal 2005 ma non c’è una integrazione del personale e intanto i lavoratori continuano a morire».

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