Indebitati per pagarsi le cure mediche. I trevigiani hanno chiesto cento milioni

Oltre 1.500 cittadini hanno acceso un mutuo per garantirsi prestazioni sanitarie private. E aumentano i centri sul territorio

Valentina Calzavara
Una visita in un ambulatorio. Nella Marca cresce il numero delle persone che si rivolgono al privato
Una visita in un ambulatorio. Nella Marca cresce il numero delle persone che si rivolgono al privato

Visite specialistiche, ma anche controlli dermatologici e oculistici, pacchetti per un check-up completo. E ancora, cure dentali, interventi estetici e tutta la gamma delle diagnosi radiologiche, dalle tac alle mammografie, passando per ecografie e risonanze.

Pur di curarsi, i trevigiani arrivano a indebitarsi. Nel corso del 2023 nella Marca sono stati chiesti 100 milioni di euro di prestiti finalizzati a cure mediche.

Il report

Secondo l’analisi di Facile.it e Prestiti.it, con dati Bankitalia, nella nostra provincia ci sono stati 1.500 cittadini che hanno richiesto mediamente 6.500 euro di finanziamento a testa per sostenere i costi delle prestazioni mediche, ricorrendo alle cliniche della sanità privata, sempre più strutturata per erogare prestazioni in tempi rapidi e fornire pacchetti completi di valutazione della propria salute, con un percorso che va dalle analisi del sangue al consulto con lo specialista.

«Oggi curarsi è diventato sempre più oneroso, anche alla luce del maggior ricorso alla sanità privata» spiega il manager Aligi Scotti, Bu director prestiti di Facile.it. Così sta accadendo nel Trevigiano, dove su 2 miliardi di prestiti richiesti alle banche (dati Bankitalia), il 5%, pari a 100 milioni di euro, è destinato a coprire spese cliniche e sanitarie effettuate nei centri privati.

Il paziente tipo

Il Veneto, insieme alla Marca, non fa eccezione ed è la quarta regione d’Italia per incidenza dei prestiti destinati a pagare le cure mediche sul totale delle richieste. Mediamente, il paziente che accende un mutuo per curarsi ha attorno ai 46 anni (contro l’età media di 41, in cui si chiede un prestito per l’acquisto di una casa o di altri beni, dall’auto alla tecnologia).

Entrando ancor di più nello specifico: 1 domanda su 4 (26,7%) arriva da richiedenti con età compresa tra i 45 e i 54 anni; seguiti da coloro che hanno tra i 35 e i 44 anni (20,3%); al terzo posto, invece, si posizionano i soggetti con un’età compresa tra i 55 e i 64 anni (19%).

Altro dato emerge analizzando il sesso dei richiedenti: nel 44,5% dei casi, a presentare domanda di finanziamento per le spese sanitarie è una donna, percentuale più elevata rispetto alle richieste di prestito totali, dove la quota femminile di richiedenti si ferma al 27,8%.

Dall’analisi emerge anche come, nell’ultimo anno, il tasso dei prestiti personali sia aumentato notevolmente: nel 2022 il Taeg medio riservato ai veneti che hanno chiesto un prestito personale per spese mediche è stato pari al 9,3%, valore salito al 10,9% nel 2023, in aumento del 17%.

Sul territorio

Di pari passo all’aumento della domanda di salute da parte dei cittadini, cresce anche l’offerta sul territorio. I dati dell’ufficio studi e statistica della Camera di Commercio di Treviso e Belluno su dati Infocamere hanno evidenziato che le “unità locali” legate ai sette codici Ateco della sanità privata erano 38 nel 2011 e sono diventate 165 nel 2023.

Un balzo in avanti del 434% in undici anni che ha visto crescere studi medici, piccoli ambulatori di chirurgia privata, centri di medicina estetica ma soprattutto poliambulatori e centri medici specialistici che sono articolati in 123 strutture, mentre gli laboratori di analisi chimiche sono 23 in tutta la Marca.

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