Indagine su Veneto Banca, l'ora del panico tra i piccoli azionisti

Scatta la corsa a vedere dopo il ciclone che ha investito l'istituto di credito. Zanatta, Confartigianato: "Duro colpo per la nostra economia"
La Finanza perquisisce la sede di Montebelluna
La Finanza perquisisce la sede di Montebelluna

«Abbiamo riaperto la filiale alle 14:45, dopo la pausa pranzo. C’erano cinque persone, tutti azionisti. Volevano vendere le proprie azioni, senza storie». È la corsa alla scialuppa di salvataggio. A raccontarlo è il dipendente di una filiale di Veneto Banca. Non si sa se il transatlantico stia affondando o no, ma le notizie che sono rimbalzate in mattinata sui siti di informazione e sui tigì hanno scatenato l’effetto panico. «Tutti vogliono vendere, non si sa cosa succederà alle azioni. Ma noi stessi non lo sappiamo», dice il bancario, «Non abbiamo potuto far altro che registrare gli ordini di vendita. Cos’altro potevamo fare?».

Già l’assemblea di fine aprile era stata “calda”, da questo punto di vista: moltissimi azionisti chiedevano garanzie, volevano capire motivi e ripercussioni delle visite degli ispettori. Tanti, inoltre, lamentavano di essere “ostaggio” della propria banca: «Cerchiamo di vendere le azioni da mesi, non ce lo lasciano fare», era il tenore di una lunga serie di interventi, diversi tra loro solo per il livello di esasperazione. Ora la notizia del blitz dei finanzieri rischia di dare un ulteriore, pesantissimo scossone alla fiducia degli azionisti. Di solito vengono definiti “piccoli”, ma quelli che ieri hanno provato a vendere le proprie azioni, nel racconto del bancario, hanno un portafoglio medio di 60-70 mila euro.

Perquisite le sedi di Veneto Banca

Che fine faranno, questi soldi? È la domanda di tutti i soci, e sono quasi ottantamila, oltre la metà dei quali trevigiani. «Attendiamo fiduciosi i risultati delle indagini», dice Stefano Zanatta, socio di Veneto Banca ed ex presidente della Confartigianato AsoloMontebelluna, «Siamo tutti scossi da quanto sta avvenendo, ma prima di sapere a cosa approderanno le indagini è inutile fare previsioni. Possiamo solo attendere». Potrebbero esserci conseguenze per l’economia del territorio? «Tutto dipende dai risultati delle indagini», risponde Zanatta. «certo per l’economia di un territorio che a questo istituto bancario è strettamente legata non è un buon segnale, ma speriamo che tutto si concluda per il meglio».

In giro c’è anche chi ha venduto le sue azioni da tempo, e adesso ritiene di aver fatto bene. «Quelle che avevo le ho vendute da tanto tempo», dice Mario Sartor, «e ho fatto bene. Ci sono però tanti che magari hanno qualche migliaio di euro in azioni e non riescono a venderle. Hanno tentato ripetutamente ma si sono sempre trovati un muro di fronte. Ne conosco uno che possiede azioni per 17 mila euro ed è disperato perché non riesce a venderle, ogni volta che va in banca a chiedere di venderle gli tirano fuori mille motivi».
 

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