Incubo frane, l'allarme di Perin
Collalto, la mappa degli smottamenti: un'accelerazione negli ultimi mesi

A sinistra, Diotisalvi Perin, fondatore del Comitato Imprenditori Piave 2000: sta monitorando le frane dell’area Sopra, il geologo Gino Lucchetta, secondo il quale i lavori del metanodotto non sono pericolosi in relazione al fenomeno frane. A destra, un masso di 500 tonellate caduto sulla strada di Collalto
SUSEGANA.
Il territorio frana. L'allarme parte da Diotisalvi Perin, del Comitato Imprenditori Veneti Piave 2000, che in una lettera al sindaco Gianni Montesel elenca una serie di frane che si sono verificate di recente sul territorio comunale. Perin segnala frane e cedimenti del terreno in Via Morgante ed anche lungo dorsale del Cucco, in via Canova a Collalto, dove ci sono due frane.
Altra segnalazione riguarda Via Morgante nelle vicinanze dell'incrocio con Via S. Giuseppe, poco distante da un pozzo del gas metano. Un altro fenomeno franoso, segnalato da Perin, ha interessato la galleria scavata durante la Grande Guerra, poco distante da Casa Montone, che fu sede del comando austriaco. Sono caduti dei massi nella galleria ed il Comune ha posto le transenne, ma Diotisalvi Perin mette in relazione il cedimento con la presenza delle tubazioni del gas metano che passano nella collina sovrastante. «Viviamo in un territorio delicato di tipo dolinare - dice Perin - se questo terreno viene intaccato da scavi, asporto di vegetazione ed alberi, copertura dei fossati, il risultato non può che essere frane e ancora frane». Uno smottamento di consistenti proporzioni ha interessato il versante sud del Colle della Tombola, andando ad ostruire il «Bus dee Fave», una caverna naturale da cui esce un filo d'acqua sorgiva. La frana ha invaso parte del vigneto sottostante e ostruito la strada sterrata, portando a valle un masso di svariate centinaia di quintali, più grande di quello caduto a Collalto, dalla zona di proprietà Fassa Bortolo, l'8 dicembre scorso. Sul Colle della Tombola si sta lavorando al ripristino della frana, così come è avvenuto per la frana di Collalto, dove è precipitato, nella strada che collega il paese al Quartier del Piave, un masso da 500 quintali, fortunatamente senza coinvolgere persone. Preoccupazione dell'associazione di Perin anche per lo scivolamento a valle di una grossa quantità di acqua e fango dal versante est di via Morgante II, poco sopra il cimitero di Susegana, dove era stato da poco realizzato un vigneto con uno sbancamento che ha rimodellato radicalmente il profilo collinare. La frana più estesa rimane comunque quella dell'8 giugno 2010, nei boschi di Collalto, che ha interessato un fronte di collina lungo 200 metri, producendo delle grosse fenditure sul terreno e degli avvallamenti che hanno indotto la proprietà, la famiglia Collalto, a chiudere la strada al transito. La perizia del geologo pievigino Gino Lucchetta descrive il fenomeno franoso tra quelli che possono verificarsi sul territorio collinare di Susegana, ma non lo associa direttamente alla presenza dei pozzi e delle condotte del metano. Ora però la stessa zona sarà interessata dal passaggio della nuova condotta interrata che andrà a tagliare la zona boschiva, procedendo per due lunghi tratti in una piccola galleria.
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