Travolse e uccise un camionista sceso dopo un tamponamento: 26enne a processo
L’incidente in una notte di dicembre 2022 lungo la Noalese a Quinto: Livio Babetto, 44 anni di Noale, era stato investito dall’auto condotta da una giovane veneziana

È iniziato il processo a carico di Elisa R., una 26enne d’origine veneziana che il 17 dicembre del 2022 travolse e uccise sulla Noalese in territorio comunale di Quinto, a bordo della sua Renault Clio, Livio Babetto, 44 anni di Noale.
Ieri la prima udienza del processo a carico dell’automobilista veneziana, davanti al giudice Francesco Sartorio. Un’udienza prettamente tecnica: il processo entrerà nel vivo delle testimonianze, a gennaio 2026, quando saranno sentiti ben 11 testimoni.
All’imputata, la Procura della Repubblica di Treviso contesta il reato di omicidio stradale per aver provocato la morte del camionista che si stava recando alla Siad di Ponzano per prendere il camion e trasportare una cisterna piena di ossigeno fino all’ospedale di Bergamo.
Gli accertamenti degli agenti della polizia stradale di Treviso avevano permesso di appurare che la giovane viaggiava entro i limiti di velocità e in una zona poco illuminata. Quando s’era accorta di avere davanti il camionista di Noale, aveva tentato una frenata disperata ma l’investimento è stato inevitabile. È su questo punto che nel processo farà leva la difesa.
L’incidente mortale era avvenuto nella notte lungo la regionale 515 Noalese, a Quinto di Treviso. Inizialmente era stata coinvolta un’altra auto. Quella di Giovanni B., il “pirata” trevigiano di 31 anni responsabile del tamponamento dell’auto di Babetto, accusato dei reati di fuga, omissione di soccorso e guida in stato di ebbrezza. L’uomo ha patteggiato la pena di un anno e quattro mesi nell’autunno scorso.
Stando a quanto ricostruito, Babetto, a bordo della sua Opel Meriva, stava andando a prendere il suo camion per iniziare una giornata di lavoro. Alle 3.07 minuti si era fermato all’impianto di carburante per fare rifornimento ed era stato tamponato dalla Nissan Qashqai di Giovanni B..
In seguito all’impatto l’auto di Babetto era stata scagliata venti metri in avanti fermandosi con il mezzo danneggiato nella corsia opposta. Babetto era sceso dall’abitacolo, ma la sua auto era stata centrata dalla Renault Clio di Elisa R.. Babetto, che indossava regolarmente il giubbetto catarifrangente era stato a sua volta investito ed era morto praticamente sul colpo.
La famiglia della vittima, tutelata dall’avvocato Andrea Piccoli, ha fatto causa civile contro i due automobilisti chiedendo un milione di euro di risarcimento.
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso