In arrivo due nuovi pm la Procura si riorganizza

La Procura di Treviso, sulla quale pesa la maxi inchista su Veneto Banca tornata da Roma, può finalmente iniziare a respirare. Sono infatti in arrivo due nuovi sostituti, entrambi di prima nomina, che portano a undici il numero di magistrati in forza alla Procura di Treviso. Si tratta di Valeria Peruzzo e Daniela Brunetti. In questo sarà probabilmente più semplice per il procuratore Michele Dalla Costa individuare il pm da affiancare a Massimo De Bortoli che sta indagando su Veneto Banca.
La buona notizia arriva a distanza di poco tempo da un grido d’allarme da parte del capo della Procura che aveva spiegato come ormai sia estremamente difficile mandare avanti il lavoro nel suo ufficio. «Ora bisognerà ribadire le impostazioni organizzative», ha sottolineato ieri Dalla Costa, «certo la situazione dovrebbe migliorare. Saremo in dodici magistrati sui 14 previsti. Non possiamo lamentarci visto che nei mesi scorsi abbiamo lavorato con un organico ridotto davvero all’osso». Restano però ancora troppi i posti vacanti anche a livello amministrativo per riuscire a dare risposte alla sete di giustizia dei trevigiani. Se da una parte il ministero della Giustizia ha infatti riempito l’organico dei magistrati, dall’altra non si sta preoccupando delle carenze del personale.
«La situazione è diventata sempre più pesante», aveva spiegato il procuratore, «e ciò comporta un rallentamento del lavoro. La sensazione è che non ci sia la volontà di far funzionare la macchina della Giustizia». Uno sfogo amaro, quello del procuratore Dalla Costa che, se ora trova parziale soddisfazione dall’assegnazione dei due nuovi sostituti, dall’altro però deve ancora far fronte alla defezione del personale amministrativo.
Tutto questo mentre stanno entrando nel vivo le diverse inchieste su Veneto Banca. Sul tavolo della Procura continuano infatti ad arrivare denunce, nelle quali sono presenti nomi e cognomi di avrebbe proposto l’acquisto di azioni dell’ex popolare di Montebelluna, ben sapendo che il loro valore era inferiore a quello indicato. Sono quelle che riguardano la vendita delle azioni avvenuta negli ultimi anni; i prestiti concessi a condizione di una partecipazione testimoniati da più risparmiatori; gli investimenti sicuri proposti poi rivelatisi versamenti a perdere. (g.b.)
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