Imu sui terreni espropriati Ricorsi contro le cartelle
Il caso delle aree occupate per realizzare la bretella di Parè va davanti al giudice I contribuenti chiedono uno “sconto” rispetto agli importi pretesi dal Comune

Allegranzi Conegliano inaugurazione bretella di Parè
CONEGLIANO. Fosse stato per il Comune di Conegliano, la questione si sarebbe conclusa a marzo nell’aula della Commissione Tributaria Provinciale dove era stata portata dal contribuente a maggio 2016. E invece varcherà la soglia della commissione Tributaria regionale di Venezia, alla cui controverifica si è appellato il cittadino chiamato a pagare Imu troppo salate su terreni espropriati per la realizzazione della bretella di Parè. A distanza di oltre un decennio, la variante alla sp38 “F. Fabbri” – i cui lavori sono terminati giusto un paio d’anni fa - continua a rimpinguare i faldoni dei tribunali chiamati a giudicare su eventuali inammissibili pretese del Comune. In discussione sono le cifre di Imu per gli anni 2013 e 2014 su un terreno edificabile espropriato per la realizzazione della variante, anello di congiunzione fra la provinciale che arriva da Pieve di Soligo e prosegue verso la Pontebbana. «Valutazione eccessiva sui terreni» secondo il contribuente che ha impugnato le cartelle un anno e mezzo fa. Affermazione, la sua, non smentita completamente dalla commissione tributaria provinciale di Treviso che ha sentenziato, sulla base di un parziale accoglimento dei ricorsi riuniti, una cifra più ridotta. Soddisfatto il Comune di Conegliano tanto che, con delibera di giunta, l’amministrazione ha deciso di far cadere la questione accettando la sentenza di modifica degli importi Imu: «Il Comune di Conegliano decide di non procedere nel contenzioso, avuto riguardo anche agli oneri per la continuazione della lite, al grado di sostenibilità della pretesa tributaria, al grado di incertezza delle questioni controverse». Ma il contribuente ha presentato ricorso alla Commissione Tributaria Regionale. Il testimone del contenzioso che riporta a galla la controversa realizzazione della variante, espropri e “supervalutazioni di terreni” inclusi, passa ora nelle mani del sindaco Chies, costituitosi in giudizio per resistere all’appello promosso dal concittadino, proprietario di una ditta che sorge sul terreno oggetto di contenzioso.
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