Impiegato morto a 34 anni, la Procura ordina l’autopsia

PORTOBUFFOLÈ. L’autopsia sul corpo di Giorgio Costoli è fissata per oggi. Il 34enne morto lunedì sera per un probabile infarto poco dopo aver terminato di mangiare una pizza insieme alla fidanzata. Era stato inutile l’intervento degli avventori del Green Bar, locale che si trova proprio sotto l’appartamento in cui la coppia conviveva da qualche tempo. Le urla disperate della ragazza li avevano fatti precipitare al piano di sopra, dove per lunghi minuti avevano cercato di rianimare Giorgio. Dopo l’arrivo dell’ambulanza, però, si è capito che non ci sarebbe stato più niente da fare.

Il 34enne non fumava e amava lo sport. Proprio per questo la Procura di Treviso martedì ha disposto l’autopsia. Il giudice vuole accertare i motivi che hanno portato all’improvviso decesso: «Non stava mai fermo: quando finiva di fare una cosa ne iniziava subito un’altra», lo descrivono i familiari, che hanno dato il via libera ad eseguire l’esame autoptico: questo è l’unico modo per escludere che la morte improvvisa e tragica del loro Giorgio non sia legata a un qualche problema genetico. L’uomo nutriva un’enorme passione per la pesca, che lo aiutava a scaricare i nervi nei momenti più difficili.

Diplomato all’Ipsia di Conegliano, la sua ultima occupazione lo vedeva impiegato nel mobilificio Tommasella di Brugnera, in provincia di Pordenone: «Era l’ultima persona al mondo che meritava una fine simile», diceva ieri la sorella, Jessica.

I molti amici descrivono Giorgio come una persona sempre allegra e positiva, che aveva fatto dell’onestà e del rispetto delle persone i capisaldi della sua vita.

Era sempre pronto allo scherzo, tanto che quel maledetto lunedì sera la fidanzata, in un primo momento, aveva pensato che le sue smorfie di dolore fossero solo un gioco. Ma il gioco, crudele, era quello del destino.

Niccolò Budoia

BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso