Il veterinario: "Niente pregiudizi, si può mangiare"

A chiarire gli aspetti più tecnici della questione ci pensa Aldo Rizzuti, primario del servizio veterinario dell’Ulss 9
A Treviso le nutrie rischiano di finire in padella
A Treviso le nutrie rischiano di finire in padella

TREVISO. «Dal punto di vista legale e sanitario la nutria si può mangiare». A chiarire gli aspetti più tecnici della questione ci pensa Aldo Rizzuti, primario del servizio veterinario dell’Ulss 9. Non entra, chiaramente, nel merito di questioni ideologiche o legate alla sensibilità di ognuno, ma chiarisce che «da un punto di vista normativo i regolamenti del pacchetto igiene danno la possibilità di mangiare conigli, lepri e altri roditori. Tra questi c’è anche la nutria. Il regolamento riguarda l’attività di produzione degli alimenti poi uno a casa propria può mangiare quello che vuole», spiega. Con alcuni distinguo, «ovviamente il regolamento definisce quali sono le carni; e pertanto non tutti gli animali si possono mangiare». Anche perché intervengono altri fattori, come la tutela di alcune specie e il reato di maltrattamento. Ed è così che per esempio gli animali di compagnia, come il cane e il gatto, non entrano nel pacchetto igiene. Semplicemente perché non fanno parte della carni che in Europa si possono mangiare. Ma tornando alle nutrie, «la letteratura scientifica non riferisce di problemi igienico sanitari. L’istituto zooprofilattico di Brescia ha fatto uno studio in cui afferma che non è stata mai rilevata la presenza del batterio della leptospirosi. Quindi dal punto di vista alimentare bastano alcune accortezze: un buon trattamento nella preparazione, non toccarsi il viso con le mani sporche mentre la si prepara, eviscerarla e cuocerla», prosegue Rizzuti. «D’altra parte in molti paesi del mondo, soprattutto in Sud America, è un alimento molto comune».<TB>

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