Il vaccino è l’unica prevenzione

Somministrato ai bimbi sotto i 2 anni ha dimezzato negli Usa le infezioni più gravi
Doctor filling a syringe
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CONEGLIANO. C’è meningite e meningite. Pur essendo una malattia che ha sempre origine batterica, occorre distinguere tra le forme infettive della patologia e quelle che non lo sono. Il caso di Alessio Dal Col, il 18enne di San Pietro di Feletto, deceduto per una meningite da pneumococco, non è contagioso e dunque non farà scattare alcuna misura di profilassi per le persone entrate in contatto con il giovane. La sua drammatica vicenda ci deve far considerare che quando si parla di meningite bisogna fare i conti con molti batteri, diversi tra loro.

Cos'è lo pneumococco. Lo Streptococcus pneumoniae (pneumococco) è un ospite che abita normalmente nelle prime vie respiratorie e che si trasmette tramite goccioline di saliva che si disperdono nell’aria, con la tosse o uno starnuto della persona ne è portatrice. Non si tratta di una rarità, questo germe è comunemente presente nel naso e nella gola. Si stima che dal 30 al 70% delle persone sane, in particolare i bambini, ne siano portatrici, senza sviluppare meningite. In condizioni normali di immunità lo pneumococco convive con l'organismo senza dare alcun disturbo. I casi di malattia si verificano soprattutto nel periodo invernale, portando all'insorgenza di otiti e sinusiti abbinate alle sindromi da raffreddamento e all'influenza. Le infezioni più gravi da pneumococco, come quella che ha portato alla morte del giovane trevigiano, sono piuttosto rare.

Fattori di rischio per lo sviluppo di meningite. Non è sempre chiaro quale sia la causa per cui si passa dallo stato di semplice portatore del batterio a malato, ma certamente sono importanti alcune caratteristiche dello specifico batterio (come una maggiore virulenza) oppure un aumentato stato di suscettibilità della persona contagiata. I soggetti più a rischio di sviluppare una infezione seria sono i bambini, soprattutto nei primi due anni di vita e gli anziani (over 65). Sono considerate più esposte le persone che soffrono di patologie che debilitano il sistema immunitario oppure affette da malattie croniche come il diabete, le cardiopatie e l'insufficienza renale. La meningite da pneumococco, come tutte le meningiti, provoca un'infiammazione delle membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale, ma diversamente da altre forme non risulta contagiosa.

Prevenzione. La meningite da pneumococco può essere prevenuta con la vaccinazione. L’inserimento della profilassi nei programmi vaccinali dei bambini al di sotto dei due anni ha dimostrato, negli Stati Uniti, un dimezzamento delle infezioni più gravi. In Italia la profilassi contro la meningite è offerta gratuitamente ai nuovi nati. In tutti gli altri casi è previsto il pagamento di un ticket sanitario. La profilassi prevede la somministrazione del siero anti-meningococco B, mentre il vaccino anti meningococco C è stato sostituito con il tetravalente coniugato che protegge dai sierogruppi A, C, Y, W135 (per il quale è consigliato un richiamo nell'adolescenza o la somministrazione per i giovani non vaccinati da bambini).

Valentina Calzavara

Argomenti:meningite

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