Il tesoro di Alessandra 41 ritratti per il Brolo

Il centro espositivo ospiterà opere di Tintoretto, Carpaccio, Veronese, Van Dyck Tutto pronto per l’inaugurazione dell’esposizione della collezione privata
MOGLIANO. Opere d’arte per 6 milioni di euro: saranno esposte al Brolo e affidate al Comune in comodato gratuito per almeno sette anni. In coincidenza con le celebrazioni per il suo cinquecentenario, si potranno ammirare due ritratti del Tintoretto e altri esponenti illustri del rinascimento lombardo veneto, come Carpaccio e Veronese, ma anche la pittura gotica di Van Dyck, arrivando fino al ‘900 del trevigiano Gino Rossi: sono 41 i “tesori” della collezione Alessandra che verranno esposti a Mogliano, nella nuova pinacoteca di via Rozone e Vitale. I lavori del comitato scientifico, incaricato da Villaggio Globale International e presieduto dal professor Enrico dal Pozzolo, si sono conclusi a ottobre e ormai tutto è pronto, o quasi. La selezione delle opere da esporre è stata pubblicata nei giorni scorsi. C’è anche l’accordo con il collezionista, l’architetto trevigiano Giuseppe Alessandra.


I prossimi passi verso l’apertura prevedono l’individuazione, attraverso un bando, della società che gestirà le sale e la strategia di comunicazione. Anche i lavori per la messa in sicurezza della struttura, che deve rispettare elevati standard, sono terminati. Il grande giorno dell’inaugurazione è sempre più vicino.


Il Brolo ospiterà il “Ritratto di Daniele Barbaro” di Jacopo Robusti, detto il Tintoretto (1519-1594) e il “Ritratto di Uomo Barbuto” a lui attribuito; un olio su tavola del Romanino che raffigura San Paolo e un olio su tela attribuito a Carpaccio dal titolo “Testa di Orientale”. Messe assieme solo queste opere sono valutate in quasi due milioni di euro (1,8). Si aggiungono il “Putto dormiente con teschio e clessidra” o "Vanitas" di ambito Van Dyck, un ritratto di “Giorgione con un teschio di Cavallo” di Pietro della Vecchia, una madonna del Bergognone, senza tralasciare l’attribuzione di un’opera a Paris Bordon e le incursioni toscane con Santi di Tito e Fra Bartolomeo.


La regia dell’operazione, fin dai primi passi, è affidata alla società Villaggio Globale International, una delle eccellenze imprenditoriali moglianesi, che da anni opera nel settore dei grandi eventi culturali. È a loro che il collezionista, dopo una breve esperienza ai Musei Mazzucchelli di Brescia che risale ormai a dieci anni fa, si è rivolto nella speranza di rendere fruibile parte del patrimonio. «Di questi tempi è raro trovare una persona come Giuseppe Alessandra che renda possibile tutto questo», commenta con soddisfazione l’ad di Vgi, Maurizio Cecconi. «Si tratta di un progetto che va oltre il mero collezionismo privato ma vuole rendere fruibile un importante patrimonio, puntando sulla valorizzazione e sulla salvaguardia. Garantire questa disponibilità pubblica è un fatto positivo, speriamo che Alessandra in questo senso, segni una strada anche per altre esperienze espositive».


L’architetto trevigiano Giuseppe Alessandra, ha fatto parte della commissione per l'elaborazione del piano particolareggiato del centro storico del comune di Venezia. A questo ambito si possono ricondurre le frequentazioni con Pietro Zampetti, già direttore alle Belle Arti e i contatti con importanti storici dell’arte da Giuseppe Fiocco a Rodolfo Pallucchini, da Francesco Valcanover a Terisio Pignatti. Nasce così una collezione di 200 opere, soprattutto ritratti, che va dal duecento e arriva fino al “secolo breve”.


«Per quanto riguarda le opere» aggiunge Cecconi «rivestono una straordinaria importanza per le terre venete. La scelta è di un ristrettissimo comitato di esperti, che offrono una garanzia sulla qualità pittorica e sulle attribuzioni». Ma si va anche oltre il marketing territoriale: «Penso» aggiunge Cecconi «alle grandi possibilità in ambito formativo. Per le scuole del territorio ci sarà la possibilità di studiare e ragionare sui temi della storia dell’arte, sulle simbologie, sull’evoluzione dello stile, svolgere incontri».


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