Il terreno per il grattacielo pagato 1 euro

PADOVA. «Il prezzo per il trasferimento della quota, che è stato convenzionalmente stabilito tra le parti nell’importo complessivo di un euro, viene corrisposto dalla concessionaria contestualmente alla stipula del presente contratto, che a tal fine ne costituisce ampia e liberatoria quietanza». Ecco nero su bianco quanto contenuto nel rogito firmato e sottoscritto dalle parti (Dh Residencia e Bpd Capital) il 4 agosto del 2014, nello studio associato Crestetto-Matarrese di Milano, e depositato due giorni dopo in Camera di commercio. Dando così forma al “patto segreto”, ovvero al sospetto che qualcuno sapesse con quattro mesi d’anticipo che il sindaco di Padova Massimo Bitonci, il successivo 10 novembre (2014) in una riunione con la Regione, avrebbe lanciato pubblicamente e ufficialmente la proposta di costruire il nuovo polo sanitario a Padova Est, scartando così l’area dell’aeroporto Allegri e accantonando via Corrado.
Il rogito, dunque, non è altro che l’atto finale di una rapporto di compravendita maturato fra due società private e giustificato nella nota integrativa di bilancio della Bpd Development (società riconducibile al finanziere italo-australiano Antonio Napoleone e a un gruppo di imprenditori trevigian-coneglianesi) come «un passaggio di quote di una società (la Via San Lazzaro Properties) che prevede la realizzazione (sui propri terreni) della stazione ad alta velocità è l’ipotesi della costruzione del nuovo ospedale di Padova».
Un euro. Un euro, quindi, è costato il passaggio del 70 per cento delle quote della San Lazzaro Proprieties in portafoglio alla Dh Residencia Sàrl, società di diritto lussemburghese (che già possedeva San Lazzaro dal 2007 quando la acquistò per realizzare attraverso una joint venture con Europe Risorse e Bpd una lottizzazione che poi naufragò dopo il fallimento Edilbasso) a Bpd Capital Bv, società di diritto olandese interamente partecipata da Bpd Property Development (società in liquidazione), la stessa che avrebbe dovuto partecipare alla joint venture.

Un passaggio formale, sulla carta, tra società già in affari tra loro, che tuttavia, in questo modo, potrebbe consentire il dare via all’operazione nuovo ospedale a Padova Est con altrettante nuove prospettive per la Bpd che, proprio attraverso Via San Lazzaro Properties, è dentro al Consorzio di Urbanizzazione Quadrante Nord Est che dovrebbe essere l’interlocutore con la parte pubblica per cedere gratuitamente il terreno (circa 115 mila metri quadri) in cambio della possibilità di costruire (attraverso nuove destinazioni d’uso), tre grattacieli attaccati e una media struttura di vendita. Non un particolare secondario, dato che la San Lazzaro è gravata da circa 70 milioni di debiti (quasi tutti in corpo alle banche), ma che così potrebbe azzerare il passivo e trasformare il passaggio di quote in un affare milionario.
Le date. I rapporti tra società e le date sono estremamente chiari. Il 4 agosto 2014, si sono incontrati nello studio notarile milanese Edoardo Disetti, in qualità di procuratore della Dh Residencia (procura rilasciata il 28 luglio 2014) e Ilario Fantuzzi, amministratore della Bpd Capital Bv, ma anche amministratore della Bpd Property Development. Per formalizzare quanto pattuito giorni prima (come testimonia la data del 31 luglio 2014 fissata dalla relazione di bilancio). Ovvero che Dh Residenzia «proprietaria in via esclusiva del 70 per cento del capitale sociale della società Via San Lazzaro in liquidazione con sede in via Battisti 54 a Padova, avrebbe ceduto l’intero pacchetto azionario a Bpd Capital che», in virtù del passaggio di quote, «eserciterà tutti i diritti, connessi alla quota anche se maturati nei pregressi esercizi, eventuali plusvalenze». Curiosità: più delle quote a Bpd è costata l’imposta fissa di registro per depositare il contratto. Ovvero 168 euro: un affare.
Paolo Baron
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