Affaristi trevigiani nel business del nuovo ospedale di Padova

Accordo segreto. I privati a luglio 2014 sapevano già dell’ipotesi di costruire il nuovo polo sanitario prima che l’amministrazione comunale annunciasse la scelta
L'area dell'ospedale i Padova
L'area dell'ospedale i Padova

TREVISO. Che i terreni di Padova Est sarebbero stati scelti per ospitare il nuovo ospedale di Padova qualcuno lo sapeva con ben quattro mesi di anticipo rispetto all’annuncio ufficiale del sindaco Massimo Bitonci. O quanto meno ci sperava. Tanto da dare l’ok a un investimento ad alto rischio come l’acquisto di una società su cui gravano 74 milioni di euro di debiti.

Il documento. Che qualcuno sapesse lo dicono i documenti, lo dice il bilancio della Bdp property development srl, società che il 31 luglio 2014 ha comprato da Dh residencia il 70% delle quote della San Lazzaro properties srl, giustificando l’investimento con la «realizzazione della stazione ad alta velocità e l’ipotesi della costruzione del nuovo ospedale di Padova».

D’altra parte che sull’area in questione si concentrino gli investimenti di gruppi immobiliari e investitori che si schermano dietro finanziarie olandesi e lussemburghesi è noto da tempo a chi ha seguito la vicenda dell’area Ir2, dove avrebbe dovuto sorgere la «nuova San Lazzaro», disegnata dall’architetto svizzero Aurelio Galfetti. Un progetto naufragato malamente con una montagna di debiti e il fallimento della Edilbasso. Ma l’arrivo del nuovo ospedale ha nuovamente trasformato quel terreno in oro.

Le società. Quell’area infatti è necessaria a completare il dimensionamento richiesto per il nuovo ospedale. Appartiene al Consorzio di urbanizzazione Quadrante Nord Est, che ha sede a Loreggia in via dell’Artigianato 9 (stessa sede della Edilbasso). Il consorzio è per il 94% della società via San Lazzaro properties, società in liquidazione con sede in via Cesare Battisti 54 a Padova (dove ha lo studio uno dei “sindaci revisori” Antonio Sbalchiero). La San Lazzaro è controllata al 70% da una società olandese: la Bdp capital Bv, con sede a Amsterdam. Il restante 30% è della So.Im.Cos., società riconducibile al gruppo Edilbasso.

Serve un altro passaggio per arrivare ai veri padroni dell’area: la società olandese è controllata dalla Bdp property develpment srl, società in liquidazione con sede a Vittorio Veneto. Società che è divisa in cinque: la quota di maggioranza (26%) appartiene a Napoleone & partners srl, società milanese che fa riferimento al finanziere Antonio Napoleone. Il resto è diviso tra quattro società trevigiane.

La compravendita. Il punto nodale in questa storia è una compravendita. Ma bisogna fare un passo indietro: la Via San Lazzaro properties è stata costituita nel 2007 dalla Dh residencia, società del finanziere Doughty Hanson con sede in Lussemburgo, che ha subito venduto il 30% alla San Lazzaro srl, società che poi ha ceduto la sua quota alla So.Im.Cos.

La compravendita avviene il 31 luglio 2014: Dh residencia vende la sua quota del 70% alla Dbp capital bv. Non sappiamo quale prezzo venga pagato per la transazione. Ma c’è una domanda da farsi: perché Dbp capital Bv acquista il 70% di una società con 74 milioni di euro di debiti e più di 14 milioni di perdite negli ultimi tre bilanci? La risposta è scritta nero su bianco nel bilancio: perché ipotizzano che sul terreno di San Lazzaro potrebbe sorgere il nuovo ospedale. Con ben quattro mesi di anticipo rispetto all’annuncio di Bitonci.

I personaggi. Nell’affare sono coinvolti alcune persone che hanno legami tra loro. Simone Salata, il liquidatore della Via San Lazzaro properties lavora nello stesso studio (Ares Consulting & partners di Sarmeola di Rubano) dell’amministratore unico del Consorzio Quadrante Nord Est.

Chi firma l’ultimo bilancio della società Bpd property development è il liquidatore Ilario Fantuzzi, che negli anni ’90 è stato direttore dell’associazione artigiani di Treviso, coinvolto in un’indagine per truffa per una serie di corsi di formazione realizzati con fondi europei.

Infine c’è Antonio Napoleone, il finanziere italo-australiano, che come amministratore di EuropaRisorse sgr, su quei terreni ha tentato di costruire già con il piano Ir2 che non è mai andato a buon fine. Napoleone, manager che ha condotto operazioni immobiliari in Arabia Saudita e nell’Est Europa, è finito al centro delle polemiche per le speculazioni edilizie che hanno accompagnato la ricostruzione post terremoto all’Aquila.

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