Il Tar blocca la centrale biogas di Mogliano Veneto

MOGLIANO. Il Tar del Veneto, nei giorni scorsi, ha accolto il ricorso contro la centrale a biogas prevista vicino al confine tra il territorio di Scorzè e quello di Mogliano. Con la sentenza 155, depositata lunedì di questa settimana, il tribunale amministrativo ha dato ragione all'agguerrito comitato di residenti, difesi dall'avvocato Marco Tiffi, che si batte contro la realizzazione dell'impianto della ditta Pesce. La centrale, autorizzata dalla Regione Veneto nel giugno del 2013, oltre a registrare l'opposizione dei vicini di casa è stata sempre osteggiata anche dall'associazione del quartiere Ovest di Mogliano e dal comitato intercomunale Ada, rappresentato da Mario Fassina.
A dare la notizia è proprio il portavoce di Ada (Associazione Difesa Ambientale): «Accogliamo questa sentenza con soddisfazione» commenta «erano in essere due diversi ricorsi, uno presentato dal Comune di Scorzè e uno avanzato dai residenti vicini che vogliono impedire il progetto». Proprio su quest'ultimo il Tar si è espresso accogliendo il primo e il terzo motivo: «Il progetto» scrivono i giudici «non è stato sottoposto alla verifica di assogettabilità alla procedura di valutazione di impatto ambientale e non è stato oggetto degli obblighi informativi secondo quanto previsto dalla normativa comunitaria».
Queste lacune bloccano la procedura di realizzazione dell'impianto, ma non la arrestano certo per sempre. «Il Tar ha fatto alcuni rilievi» commenta uno dei proponenti Paolo Pesce «dobbiamo svolgere una maggiore pubblicizzazione e una verifica ambientale detta “screening”. Siamo determinati a proseguire, quando avremo la certezza che è tutto a norma, quando la legge ci avrà dato ragione, faremo l'impianto. Siamo tranquilli e convinti della bontà dell'opera, non trasformiamo rifiuti ma solo reflui zootecnici». Tra i contrari al progetto c'è però anche la giunta di Mogliano che in particolare punta il dito contro le dimensioni dell'impianto: «Lo stop del Tar è un'ottima notizia» commenta l'assessore all'ambiente Oscar Mancini «la produzione di biogas inquina: se fatta in piccoli impianti è un'opportunità, quando viene invece fatta in queste grandi dimensioni è solo una speculazione per utilizzare gli incentivi e genera nel territorio inquinamento di varia natura: il botulino e inquinamento da trasporto. Per questo siamo contrari». La centrale prevista a Gardigiano, in via Frattin, è di potenza termica nominale di 1.507 megawatt.
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