Il sollecito dell’Eni «Lei ci deve ancora un centesimo»

Bolletta di 98,08 euro, ma c’era un errore: erano 98,09 E così per una famiglia di San Giacomo inizia un’odissea
Di Alberto Della Giustina

VITTORIO VENETO. Un centesimo di euro: a tanto ammonta il pomo della discordia tra una famiglia di San Giacomo e il colosso dei fornitori di gas, l’Eni. Alla base una storia di burocrazia e bollette pazze che si trascina da settimane e che rasenta l’impossibile, almeno per le cifre in ballo. Racconta la vicenda la famiglia Tonon: è precisamente un centesimo di euro quanto dovuto alla compagnia per la bolletta del gas, un centesimo rimasto per errore al di fuori del conteggio su un totale di circa cento euro, già saldato, in una bolletta di agosto. Invece di pagare 98,09 euro i Tonon hanno saldato 98,08, come tra l’altro era scritto in bolletta, prima che il fornitore si accorgesse del disavanzo di “ben” 0,01 euro. “Soldi” non ricevuti che ora l’Eni vuole a tutti i costi, al punto da aver già inviato alla famiglia sangiacomese dei solleciti per il pagamento.

Casi del genere sono molto rari, ma ogni tanto conquistano gli onori della cronaca. Anche perché a molti sembrano impossibili. Purtroppo non è così: capita. Ai Tonon però la vicenda appare davvero surreale, specie per la procedura che è stata loro richiesta per adempiere: «Ho telefonato chiedendo spiegazioni, per cercare di accomodare la faccenda: mi hanno detto che devo andare a fare un versamento tramite bollettino postale e che non c’è altra via perché è tutto gestito elettronicamente e non c’è possibilità di intervenire su una situazione come questa. Sinceramente siamo sconcertati da questa richiesta, principalmente per una questione di principio. È un errore di calcolo che è stato commesso dalla compagnia, non vedo perché devo essere io la parte obbligata a perdere il tempo e inoltre a pagare di tasca mia il versamento, solo perché dai loro conteggi è risultato per errore un centesimo in meno», racconta Rosalia Marchioni, che abita con il marito Livio Tonon in località Menarè. Da diverse settimane i Tonon non si capacitano di come venire a capo della vicenda.

Tutto è cominciato in estate e ultimamente la famiglia Tonon si è parecchio allarmata perché a causa di altri disguidi burocratici sembrava che, oltre al centesimo, mancasse anche l’ultimo pagamento totale della bolletta del gas. Ma i Tonon spiegano, come hanno spiegato al gestore, di aver già pagato quella somma e per il momento sembra che almeno questa vicenda sia rientrata, salvo il centesimo mancante che la compagnia sembra volere a tutti i costi.

«Questa storia di burocrazia ingestibile ci ha fatto andare su tutte le furie. La richiesta del centesimo mancante si trascina dalla bolletta di agosto e non sappiamo più che fare. In ultima sembrava addirittura che non avessimo pagato nemmeno l’ultima bolletta del gas», ribadisce la famiglia, «insieme alla quale peraltro era arrivata una nuova richiesta di questo benedetto centesimo. È stato questo a spingerci a raccontare la nostra storia, perché onestamente non sappiamo più che fare. Per fortuna dopo un’altra telefonata al gestore almeno il pagamento dell’ultima bolletta è invece risultato in regola».

Se la questione si fosse chiusa così, la famiglia Tonon avrebbe archiviato la vicenda, ma rimane aperta la questione del centesimo dovuto per la bolletta arrivata in estate: «Rimane da saldare questo centesimo ma noi di sicuro non adiamo a rimetterci tempo e a pagare di tasca nostra, anche se poco, per un errore che è stato commesso dal fornitore che tra l’altro non riesce ad individuare, dopo nostre richieste e proposte, un modo alternativo per risolvere la questione. Per noi non si tratta tanto dei soldi del bollettino postale, è una questione di principio».

In ogni caso, va ricordato che con il bolletino postale la somma da pagare sarebbe superuore a un euro, tenendo conto della commissione che è dovuta alle Poste.

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