Il “Silenzio” per Walter gli alpini sfilano con il lutto

Il dolore di Vallà per la morte dell’operaio nello scontro in Valsugana 

«Era giunto il momento di andare in cielo per Walter: me lo dicono tanti segni, anche nelle ultime ore». La tranquillità di una fede incrollabile è quella con cui Marisa Fighera sta vivendo il doloroso momento della morte del marito, Walter Simeoni, 58 anni, di Riese, rimasto vittima di uno scontro frontale sabato pomeriggio, mentre tornava in sella alla sua moto dall’adunata degli alpini a Trento.

«Mio marito sta vivendo l’incontro più bello, quello con il Padre: io sono grata di una vita trascorsa con lui», racconta la moglie, «di un cammino dove non sono certo mancate le difficoltà, ma che abbiamo compiuto fino in fondo. Walter stava vivendo un periodo di grande tranquillità, di pace, era percepibile. Per questo quanto è accaduto non è un caso».

Nello loro casa a Vallà, a Marisa ieri si sono strette tante persone tra parenti e amici: tra loro anche il sindaco Matteo Guidolin e l’assessore Francesco Quarto. Si rimane a bocca aperta nel vedere come affronta questo momento dove è lei a dare consolazione agli altri e dove tornano alla memoria quei particolari recenti che ora assumono un significato particolare: «Quando è partito in moto è tornato indietro a salutarmi due volte con un abbraccio. Chi conosce Walter, sa che non era uno che si lasciava andare in cose come queste. Ancora: per tranquillizzarmi mi ha mandato un breve video quando era arrivato a Trento. È stato l’ultimo contatto con lui». Walter Simeoni era una persona buona seppur molto riservata: operaio alla Breton, trentuno anni fa si era sposato con Marisa, in quella casa che hanno voluto insieme e dove ogni sera alle 20.30 sarà recitato il Rosario finché non verrà celebrato il funerale. Con Marisa c'è la figlia Margherita, la prima a ricevere la notizia della scomparsa del papà: è stata lei a dirlo alla mamma che era uscita a messa («non so perché l'ho fatto, ci sarei andata stasera - ieri - con Walter») con parole che Marisa ha immediatamente compreso. Ora si attende il ritorno di Damiano, il secondogenito, che sta tornando da Barcellona: dovrebbe arrivare domani. Nonostante un impegno per domenica, Walter aveva voluto esserci comunque all’adunata: ha raggiunto gli amici del gruppo di Riese e ieri pomeriggio poco dopo le 16 è ripartito: «Si era messo a piovere», racconta il capogruppo Pio Monico, «Walter ha preferito aspettare prima di mettersi in moto, onde evitare una strada pericolosa». Poi tra Pergine e Levico, all’altezza del ristorante “Al faro”, lo scontro fatale con un altro motociclista trevigiano, Nicola Crosato, quarantenne di Trevignano. Simeoni è morto sul colpo, senza soffrire.

Più tardi la notizia è arrivata anche nella postazione degli alpini di Riese, condivisa con quelli di Grantorto e di Caselle di Altivole: «Una notizia tremenda», commenta ancora Monico, «Walter era uno dei più assidui ai nostri appuntamenti. Non aveva un incarico particolare, ma era sempre disponibile a dare una mano dove c’era bisogno». Subito, sabato sera, c’è stato l’ammainabandiera in sua memoria, il picchetto d’onore sulle note del Silenzio e dell’inno nazionale: tra gli alpini schierati sull’attenti anche l’assessore Natascia Porcellato che era giunta in visita al gruppo riesino. Si era anche ipotizzato di non partecipare alla sfilata in segno di lutto. Ma ieri mattina la decisione di farlo comunque: «Lo abbiamo fatto in onore e in ricordo di Walter», conclude Monico. Ora si attende il via libera della magistratura per fissare la data delle esequie che si terranno a Vallà: da parte della famiglia è stato già espresso il desiderio di ricordare Walter Simeoni non con fiori ma con opere di beneficienza.

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