Il primo sì in municipio tra Antonella e Rossella

Sala consiliare e piazza Cima gremite per l’unione civile: «Grazie a tutti voi» Bolle di sapone anziché riso, tanti abbracci e poi la partenza per Assisi
Allegranzi Conegliano municipio matrimonio tra Antonella e Rossella
Allegranzi Conegliano municipio matrimonio tra Antonella e Rossella

CONEGLIANO. Non sarebbe un matrimonio, ma del matrimonio (tradizionale) aveva l’atmosfera, gli scherzi e i sorrisi, gli occhi lucidi, ma soprattutto la gioia, attesa per tanto tempo, delle due spose. Prima unione civile per una coppia dello stesso sesso, ieri mattina, a Conegliano: parenti e amici, ma anche qualche curioso e qualche amministratore cittadino, si sono congratulati con Rossella Del Negro (48 anni, postina del centro storico) e Antonella Rui (impiegata 47enne, originaria di San Vendemiano, volto di tante iniziative benefiche). A fare gli onori di casa, e mettere la firma sulla prima, storica unione civile omosessuale a Conegliano, è stato l’assessore Enzo Perin; in prima fila si sono seduti anche Fabio Chies (presidente del consiglio comunale e amico di Antonella) e Stefano Dugone (assessore), mentre il sindaco Floriano Zambon ha ripiegato su un matrimonio “tradizionale”, ieri pomeriggio in Castello («Ma solo perché hanno chiesto esplicitamente la mia presenza»). Le “spose” arrivano assieme, puntualissime, mezz’ora prima della cerimonia, prevista per le 11.30. Impossibile non riconoscerle tra la folla degli invitati, almeno un centinaio di persone: sono le più colorate in una mattinata grigia e fredda, entrambe in un elegante blazer (fucsia per Rossella, verde per Antonella) e pantaloni chiari. In mano una rosa bianca, e sulla giacca una spilla gialla con la data che non scorderanno: “Antonella e Rossella, 8 ottobre 2016”. Come ci si sente? «Emozionate, ma felici, aspettavamo da tanto questo giorno» rispondono loro, e come ogni sposo prima di un matrimonio, quasi faticano a riconoscere chi si fa sotto per un abbraccio, un bacio, un «in bocca al lupo». La cerimonia inizia alle 11.30 in punto nella sala consiliare del municipio. Anche i dipendenti comunali scattano qualche foto con lo smartphone (è una prima volta per tutti), nei panni del “celebrante”, davanti alle sedie delle spose e delle due testimoni, c’è Enzo Perin con la fascia tricolore, che legge il contratto dell’unione civile e regala gli Statuti della Città alla coppia, prima di augurare alle due donne «che la fortuna vi assista per tutta la vita». C’è anche il fatidico «sì» da parte di entrambe, e alla fine della cerimonia, durata poco più di dieci minuti, arriva il bacio, tra le lacrime e gli applausi degli invitati. Il municipio di Conegliano è tirato a lucido, con il portone principale di ingresso aperto su Piazza Cima come prima dei consigli comunali, delle manifestazioni importanti o dei matrimoni civili (anche se ormai le coppie preferiscono il Castello): sia i dipendenti della macchina comunale che gli amministratori hanno più volte ripetuto, in questi giorni, di non voler fare alcuna differenza nei preparativi per le coppie omosex rispetto a quelle etero. E così, anche per Rossella e Antonella il “bagno di folla” arriva al momento dell’uscita dal municipio, con le bolle di sapone al posto del riso soffiate dai bambini e dagli amici, e con un altro bacio a favore di fotografi. Prima dell’immancabile foto di gruppo con i parenti. «Siamo felici, è andato tutto come speravamo, sono arrivate tante persone ed è proprio quello che volevamo» dice a caldo Antonella «adesso ci godiamo il pranzo, e poi partiremo per il viaggio di nozze, ad Assisi».

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