Il Parco Stella di Oderzo verrà ricostruito: «Sarà come quello originale»

Il Coip sta per avviare i lavori di rimozione macerie che dureranno tutta l’estate. I tempi saranno dettati dalla disponibilità dei numerosi siti di conferimento 

ODERZO. Ancora pochi giorni e i materiali corrosi dal fuoco e da 27 mesi di intemperie verranno completamente rimossi dal Parco Stella. A quasi due anni e mezzo dal terribile rogo che in un quarto d’ora distrusse i negozi Unieuro ed EuroBrico, una ditta specializzata si occuperà dalla prossima settimana di portare via le tonnellate di rifiuti e materiali che sono il risultato dell’incendio del 25 febbraio 2017.

Sarà questo il primo passo verso il ritorno alla normalità, una strada che parte dalla rimozione dei materiali inceneriti e arriva alla costruzione di un nuovo edificio identico a quello andato a fuoco.

Da mercoledì alcuni operai si stanno aggirando nelle adiacenze della struttura per preparare la strada a un cantiere che per questa settimana, comunque, non riuscirà ad entrare a regime.

Solo per rimuovere tutto il materiale presente nel cratere ci vorranno uno o due mesi a seconda della disponibilità di ricezione che manifesteranno le discariche interpellate dal Coip, il “Consorzio opitergino insediamenti produttivi” proprietario della metà di quel che rimane dell’edificio: i siti che riceveranno i materiali si trovano nel Nord e nel Centro Italia.

Quello del conferimento del materiale ormai inservibile era il problema più grosso da risolvere per i proprietari, che ne sono venuti a capo solo dopo aver steso una relazione di oltre 800 pagine.

«Se non avremo problemi nel consegnare i materiali da smaltire tutto procederà velocemente, altrimenti dovremo conservarli fino a quando non si libereranno degli spazi», fa sapere Mirko Sari, che segue lo smantellamento dell’area per conto del Coip. In una prima fase le macchine operatrici provvederanno a smantellare l’esterno della struttura, e solo in un secondo momento si entrerà nell’edificio.

L’obiettivo è quello di ripulire tutto entro la fine dell’estate, preparando il terreno per la ricostruzione. Una volta ripulito il pavimento e abbassati i pilastri che sorreggevano la struttura fino all’altezza massima di un metro, la proprietà vorrebbe costruire un nuovo edificio che abbia le stesse caratteristiche di quello andato a fuoco nel febbraio di due anni fa: «È molto probabile che andrà così», conferma Sari, «anche se ancora non mi risulta ci siano contatti con aziende per occupare quegli spazi». 

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