Il Palio ospita l'olimpico licenziato per aver corso la maratona del '56

Originario di Paderno, era emigrato a Sidney. Fu convocato in Nazionale per una crisi internazionale
Secondo Gagno nel 1956 e oggi
Secondo Gagno nel 1956 e oggi
 
PADERNO.
Un avvenimento per Paderno: la 22esima edizione del Palio dei mezzadri avrà come ospite un olimpico della maratona, vincitore oltre tutto nel 1954 di quel «Giro della Marchesa» da cui ha preso spunto il palio odierno. Secondo Gagno, rappresentante dell'Italia alla maratona alle Olimpiadi di Melbourne del 1956 per una crisi internazionale, emigrato in Australia da giovane, è in questi giorni a Paderno e domenica sarà al palio. Non l'hanno invitato gli organizzatori, ma ha provveduto un amico come Pierduilio Pizzolon, critico nei confronti del nuovo nome dato al palio di Paderno, a dirgli che lui, antesignano di quella gara, non può mancare. E avere un olimpico non è certo cosa da poco. Curioso il modo con cui Secondo Gagno, che nel trevigiano aveva fatto il podista nel GS Cicogna, ha corso in rappresentanza dell'Italia la maratona a Melbourne nel 1956. «C'erano le olimpiadi a Melbourne, io ero da poco emigrato in Australia e avevo trovato lavoro a Sidney. La cerimonia di apertura era fissata per novembre. C'era stata l'invasione dell'Ungheria da parte dell'Unione Sovietica e il canale di Suez era chiuso e gli atleti non potevano arrivare -ricorda- mi hanno avvertito che mi era arrivato un telegramma da parte del medico trevigiano Bortolozzi, della Csi e della Fidal, che mi conosceva e mi chiedeva di rappresentare l'Italia a Melbourne. Ho preso le mie cose e sono andato». Nella maratona Secondo Gagno era arrivato 22esimo, ma nemmeno il grande Zatopek aveva fatto grandi risultati: ottavo. una soddisfazione ma anche la perdita del posto di lavoro. «Quando sono tornato il padrone mi ha detto ch enon c'era più posto per me perché me ne ero andato via senza avvertire -racconta Secondo Gagno- il fatto è che io, dopo 38 giorni di mare e aver perso tutto perché una mareggiata in cabina aveva distrutto la mia valigia di cartone, ero arrivato in Australia e avevo trovato subito lavoro. ma non sapevo parlare inglese e per due anni sono rimasto muto, quindi al padrone come potevo dire direche andavo a fare la maratona alle olimpiadi. Ma non me ne importava, perché lavoro se ne trovava e sono andato a tagliare la canna da zucchero». E dopo quello altri lavori, il matrimonio, tre figli e ora, per qualche giorno, alla soglia degli 81 anni, una capatina nella sua Paderno di Ponzano proprio mentre si disputa lo storico Palio.

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