Il nuovo comandante dei vigili del fuoco: «A Treviso abbiamo un polo di eccellenza»

«Rischio meteo-idrogeologico e incendi negli stabilimenti industriali». Sono le principali linee di azione che vedranno impegnato il nuovo comandante provinciale dei Vigili del fuoco di Treviso, Giampiero Rizzo, che ieri mattina ha partecipato – nella sede di via Santa Barbara – al Giuramento dei 21 nuovi allievi Vigili del fuoco dell’87esimo corso delle regioni Veneto e Friuli, in collegamento nazionale con le scuole centrali di Roma. È stata anche l’occasione per la presentazione ufficiale del comandante, entrato in servizio il 30 giugno.
Un momento toccante quello della cerimonia, che generalmente si svolge nella Capitale, ma che a causa del Covid 19, è andata in scena in collegamento video simultaneo con le altre regioni. Treviso è stata scelta perché polo didattico dove si formano le nuove leve. I vigili che hanno giurato saranno spalmati nei comandi del Veneto. Al giuramento hanno partecipato, tra gli altri, il sindaco, Mario Conte, il presidente della Provincia, Stefano Marcon, il prefetto Maria Rosaria Laganà, il direttore interregionale dei Vigili del fuoco, Loris Munaro.
Giampiero Rizzo, 56 anni, originario di Cosenza, è tornato al Nord dopo 15 anni. Il comandante si è insediato il 30 giugno. Dopo l’inizio di carriera in Piemonte, Rizzo ha maturato la sua esperienza nei comandi del Sud: Taranto, Cosenza, Crotone, Catanzaro, Roma e Vibo Valentia, la provincia dove ha operato prima di arrivare a Treviso. Ingegnere civile con alle spalle master e specializzazioni, è esperto di rischio sismico, che ha affinato collaborando a lungo con la Protezione civile della Calabria. «Spero di continuare a dare il mio contributo anche in questa terra, sono pronto per la nuova avventura» ha esordito. I vigili del Fuoco che comando hanno un alto livello di esperienza e tutte le specialità sono molto elevate, ho fiducia nei tempi e nelle modalità di intervento sotto ogni aspetto». Parlando delle peculiarità della provincia, Rizzo ha acceso i riflettori su due aspetti: quello del bacino idrogeologico e conseguente rischio legato agli eventi alluvionali e quello relativo al tessuto industriale e agli incendi e all’attività investigativa connessa, materia che gli è famigliare. «Le indagini sulle cause di incendio sono il nostro fiore occhiello», ha spiegato il comandante, «a Treviso il nucleo di polizia giudiziaria è molto performante: grazie all’esperienza dei colleghi che provengono dell’ex corpo forestale abbiamo un mix perfetto che porta la sezione all’avanguardia». Stessa cosa rispetto al settore prevenzione idrogeologica. «Operatori e amministratori sono competenti, gli standard elevati, l’allerta meteo ci aiuta ma noi siamo operativi 24 h e anche nell’immediato organizziamo soccorsi tempestivi».
Una domanda anche sull’organico. Il comando conta su 400 Vigili del fuoco, tra operativi e personale amministrativo. Pochi? «Siamo in linea con le carenze organiche nazionali che si attestano sul 10 per cento, non ci sono criticità, anche rispetto ai funzionari tecnici». Tra qualche mese, in ogni caso, sono previsti dei pensionamenti, e servirà una riorganizzazione. Rizzo ha ringraziato per il prezioso lavoro Sergio Zambon, vigile del fuoco che ha svolto per moltissimi anni l’incarico di collegamento con la stampa. —
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