IL MISTERO DEI MARATONETI AFRICANI

Un interrogativo che intriga gli studiosi dello sport: come mai tanti campioni del fondo, mezzofondo e maratona provengono dagli altipiani dell’Africa orientale? Sono ragioni genetiche? Allenamenti...

Un interrogativo che intriga gli studiosi dello sport: come mai tanti campioni del fondo, mezzofondo e maratona provengono dagli altipiani dell’Africa orientale? Sono ragioni genetiche? Allenamenti particolari? E’ l’essere nati e vissuti in altitudine? La soluzione a questo interrogativo non c’è ancora, ma le ipotesi in studio sono suggestive. La prima osservazione è che la maggior parte dei velocisti (100, 200 e 400 metri) attualmente vivono negli Stati Uniti, in Giamaica e sono discendenti delle razze deportate come schiave dall’Africa sottosahariana ; nella traversata Atlantica, vissuta in condizioni estremamente negative per igiene e alimentazione sopravvivevano solo i più forti e robusti, ora i loro discendenti sono campioni di velocità. Diversamente i campioni di mezzofondo e fondo e maratona sono discendenti di razze degli altipiani soprasahariani: Etiopia, Kenya, Marocco … Ma i ricercatori si sono chiesti quanto possono contare fattori ambientali tipo le attività motorie spontanee ed informali che caratterizzano l’infanzia di queste popolazioni. In Etiopia sono stati studiati 114 atleti di alto livello delle varie distanze dell’atletica leggera (tra cui campioni olimpici e campioni del mondo) ed è stato visto che il 70% del gruppo maratoneti per recarsi a scuola da adolescenti dovevano percorrere a piedi distanze fra i 5 e 20 km e li percorrevano correndo; invece i fondisti (5000 e 10.000 metri) e gli atleti specializzati in distanze brevi (dai 100 ai 1500 metri) dovevano percorrere distanze minori per recarsi a scuola e lo facevano correndo in percentuale minore. Quindi, per i migliori maratoneti del mondo sarebbero in gioco fattori di natura genetica, di condizioni ambientali (vita al di sopra dei 2000 metri), ma anche di “allenamento precoce” spontaneo. E noi occidentali abituati alle comodità dovremmo chiederci cosa avverrebbe dei corridori etiopi se vi fossero gli scuolabus, genitori con automobile, i motorini, e altre comodità che hanno eliminato l’andare a piedi dalle abitudini dei nostri figli e ripensare alla necessità di incrementare il movimento e l’attività fisica dei giovani e nostra, non tanto per diventare tutti campioni, ma per avere uno stile di vita più salutare.

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