Il menù del ristorante a casa: in provincia di Treviso lo chef è a domicilio

Ospiti a cena durante le feste? A cucinare ci pensa lo chef a domicilio. L’osservatorio di ProntoPro, portale dei professionisti in Italia, rileva che le richieste di “home chef” siano aumentate di oltre il 30 per cento solo nell’ultimo bimestre. E la crescita continua, in vista delle festività in arrivo. Una tendenza che negli ultimi anni è esplosa anche nella Marca. I canali scelti dai trevigiani per raggiungere i professionisti della cucina sono diversi.
Partiamo dal web. Digitando “prontopro chef” su Google, si entra nella piattaforma che consente di inserire i propri desiderata, dal tipo di menù al numero di persone. Abbiamo fatto un test: nell’arco di non più di 5 minuti è arrivata la prima risposta da uno chef trevigiano con esperienza trentennale, che si presenta con un messaggio via email. «Dopo aver gestito alcuni ristoranti in varie regioni italiani ed alcune esperienze all’estero, negli ultimi anni ho intrapreso l’attività di chef a domicilio». Il preventivo? «Partiamo da una base a persona di 20 euro fino ad un massimo di 55 euro, compresi gli ingredienti, con servizio di spesa ed esclusione delle sole bevande».

E si possono leggere varie recensioni sul suo servizio. Ma sono in molti nella Marca ad affidarsi ad uno chef che si conosce personalmente, o al passaparola. È curioso il caso di Nicola Biheller, 43enne di Resana che come prima attività è un tecnico informativo, ma non ha rinunciato alla passione per la cucina. Dopo il diploma in una scuola alberghiera sta per completare un master in cucina.
«Da tre anni mi chiamano come chef a domicilio, soprattutto nell’Asolano», racconta. «Tutto è partito per scherzo, un amico che veniva spesso a cena a casa mia ha organizzato cena a casa propria invitando altre persone a me sconosciute, per una sperimentazione. Così è partita questa mia seconda attività». I costi? «150 euro a serata, fino a 6 persone, esclusa la spesa, che viene fatta dai clienti».
Ecco come funziona: «Dopo un sopralluogo per verificare che tipo di attrezzatura c’è in cucina, propongo a seconda delle richieste vari menù, comprese le opzioni per vegetariani o vegani». I suoi piatti gourmet si trovano su Instagram e insieme al passaparola sono la chiave del successo.
«A dicembre ho cene ogni settimana, durate l’anno ogni 15 giorni, avendo una famiglia con due bimbi sono disponibile infrasettimanalmente». Come tutti i servizi dei professionisti, l’elasticità è la regola. Per i clienti più esigenti, salendo di livello, e di prezzo, si può chiedere che il ristorante venga a casa propria. È uno dei servizi che i clienti affezionati hanno richiesto a L’Henry’s Bar di Enrico Baggio, ad Asolo.

Lo chef Riccardo Rebesco, ex Gellius, si sposta dalla cucina dell’Henry’s a quella di abitazioni e ville private. «A Capodanno chiudiamo il ristorante per trasferirci in sei in una location privata, tre in cucina e tre impegnati nel servizio», racconta Enrico. Il costo medio? «Dai 50 euro a testa in su, dai 100 per Capodanno e per le festività». Il vino è a parte, e ovviamente si tratta di costi indicativi perchè ogni evento è organizzato in modo sartoriale.
Tra gli chef a domicilio c’è anche un imprenditore, Ivan Antoniazzi, di Oderzo, titolare e pasticcere panificatore di Arte Dolce Sonia & Ivan a Monastier, esperto di cucina gluten free. «Da un anno mi sono concentrato anche sulla nuova attività di chef a domicilio aprendo una partiva Iva ad hoc», spiega. «Cucino per una media di 7-10 persone, fino ad un massimo di 20. Mi chiamano nel trevigiano ma anche a Pordenone. Il vantaggio per i clienti è di poter dialogare per avere un servizio su misura, dal centro tavola alla mise en place, dall’aperitivo al dessert».
Comodamente a casa propria, lontani da sguardi indiscreti, per compleanni, feste o cene d’affari, ma con il comfort di sentirsi come al ristorante. Se i clienti desiderano il servizio a tavola, si può aggiungere. Il costo? «Si parte da un minimo di 30 ai 35 euro a commensale, per un minimo di 7 persone». Anche per Antoniazzi le prenotazioni in questo periodo sono lievitate. «Da un paio di mesi ho tutti i weekend impegnati, sabati, domeniche, soprattutto a pranzo. A Capodanno invece cucinerò in una cantina ad una festa per una trentina di persone”». Il servizio, che va prenotato in anticipo, dopo un colloquio telefonico ed un sopralluogo impegna gli chef dal pomeriggio a tutta la serata. E ci si ritrova la cucina in ordine, e la pancia piena.
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