Il giallo di Cornuda. La mamma di Pascal, trovato impiccato in casa: «Oggi la verità»

CORNUDA. È stata fissata per oggi l'autopsia del 50enne Pascal Daniel Albanese, trovato morto dalla madre e dalla sorella domenica 26 novembre nella sua villetta di via Jona. La famiglia dell'ingegnere, dopo le interviste rilasciate nei giorni scorsi, si è barricata in una riservatezza e un dolore composti in attesa dell'autopsia sul corpo del cinquantenne fissata per questa mattina, che cercherà di dare quella verità tanto attesa da mamma Eliane Armand e papà Angelo. «Vogliamo la verità, ma ora è arrivato il momento di fare silenzio e attendere che le indagini vadano avanti»: così ieri la madre, che ora aspetta con ansia di capire la causa della morte del figlio.

La storia d'amore tra Pascal Daniel Albanese e l'ucraina Sofija Melnik, badante e interprete di professione, era iniziata diversi anni fa. Arrivati dalla Francia, nel 2010 si erano trasferiti nella villetta di via Jona. Verso la metà di novembre l'uomo era andato dai carabinieri per denunciare la scomparsa della compagna che nei fine settimana pare lavorasse a Bologna come interprete e che, a quanto riferito dall’uomo, avrebbe dovuto trascorrere una serata con le amiche. La donna invece non aveva fatto più rientro a casa. «Sì, lo sapevamo», ammette la sorella, «sapevamo che mio fratello stava male per la scomparsa della compagna ma mai avremmo pensato che sarebbe arrivato fino a questo punto».
Dichiarazioni analoghe rese nei giorni scorsi dal papà, che davanti alle telecamere di “Storie Italiane” (Rai Uno) aveva detto di aver raccomandato a Pascal Daniel di “non fare sciocchezze”, vedendolo molto prostrato dopo la scomparsa della compagna. A trovare il corpo ormai senza vita di Pascal Albanese erano state la sorella e la madre che, preoccupate per il dramma che stava attraversando l'uomo, e per il fatto che non rispondeva da un paio di giorni al telefono, quella domenica si erano precipitate in via Jona facendo il macabro ritrovamento. Alla scoperta che la donna originaria di Kiev non era mai arrivata a quella festa con le amiche, erano scattate subito le indagini delle forze dell'ordine oltre alle ricerche, partite fin da subito dopo la denuncia di Albanese, per trovare la 43enne.
Della donna ad oggi è stata rinvenuta solo la sua Renault Cabrio, martedì mattina a Maser, ai piedi della forcella Mostaccin. Così da un omicidio-suicidio, questa una delle ipotesi portate avanti dai militari, le indagini degli inquirenti non escludono nulla. A fare chiarezza sarà appunto oggi l'autopsia, si accerterà in particolare se il cinquantenne possa essere stato avvelenato. È un giallo che si infittisce e che lascia un intero paese con il fiato sospeso e tantissimi interrogativi mentre la famiglia invoca il silenzio e la ricerca della verità che giorno dopo giorno rischia di andare oltre ad ogni possibile immaginazione. Due sono dunque le famiglie in ansia e in attesa di una risposta.
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