Il generale Gebbia: «Quell’agente è una brava persona»
«Un ex capo della squadra mobile di Treviso, che tra l’altro è stato mio testimone di nozze, mi ha detto che quel poliziotto, citato da me nel blog “Themis e Metis” e non su Facebook, era una persona per bene e non avrebbe mai potuto organizzare un furto in casa di un prefetto. Io questo l’ho poi scritto e sono pronto a dimostrarlo anche di fronte ad un giudice. A questo punto è stato il capo degli zingari di Treviso ad avermi turlupinato per due volte e solo lui potrebbe eventualmente denunciarmi».
A parlare è il generale dell’Arma in pensione ed ex comandante provinciale dei carabinieri di Treviso Nicolò Gebbia in merito alla denuncia per diffamazione, formalizzata da un poliziotto della squadra mobile di Treviso in pensione qualche giorno fa negli uffici della procura della Repubblica dia Treviso proprio contro l’alto ufficiale dei carabinieri, per un suo lungo intervento nel blog in cui l’agente veniva accusato di aver organizzato un furto di gioielli nella casa del prefetto di Treviso, alla fine degli anni Novanta. Una presunta confidenza che il generale dell’Arma avrebbe assunto, durante le indagini, da A.H., che lui nel blog definisce “capo degli zingari” di Treviso, che aveva praticamente il monopolio dei furti in provincia. «Sono pronto a chiarire tutto in qualsiasi sede», conclude Gebbia «anche davanti al giudice se si dovesse arrivare ad un pubblico dibattimento». —
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