Il Disco Palace cambia vita sarà un centro per disabili

Nervesa. Lo storico tempio del divertimento convertito in Ca’ della Robinia Nuovo servizio da settembre. Lorenzon: insoliti tempi record per il progetto
Di Enzo Favero
DeMarchi Nervesa ex discoteca Disco Palace
DeMarchi Nervesa ex discoteca Disco Palace

NERVESA. Alla fine non ci sarà più la pista da ballo ma una struttura ricettiva per disabili con annesse attività agricole: allevamento di caprette, galline e altri animali, e orto. E non si chiama più Disco Palace, ma Ca’ della Robinia. Uno dei locali che negli anni Ottanta fu una delle discoteche più gettonate della Marca ha cambiato ruolo. In una delle prime sedute della nuova giunta è stato approvato il progetto di ristrutturazione interna e per settembre i lavori dovrebbero essere terminati. «Con il prossimo piano degli interventi collegato al Pat», spiega Bruna Milanese, presidente della cooperativa Ca’ della Robinia e per alcuni mesi, nel 2009, consigliere comunale a Valdobbiadene nella civica che faceva riferimento al Pdl, «l'area dovrebbe essere destinata a servizi». C'era stata battaglia al Tar e al Consiglio di Stato per il futuro dello stabile: la proprietà voleva riaprire la discoteca, ma l'amministrazione comunale allora capitanata da Fiorenzo Berton aveva rifiutato la licenza. Adesso la proprietà è cambiata e quindi disabili che allevano caprette e coltivano ortaggi anzichè ragazzi e ragazze che saltano a ritmo di discomusic. «Abbiamo risolto quella vertenza acquisendo l'immobile», riferisce la presidente. Per tutta l'operazione, Ca’ della Robinia ha avuto un finanziamento dal fondo di rotazione regionale di 3 milioni e 400 mila euro. «Da restituire in 25 anni», precisa Milanese, «si tratta di un finanziamento dal fondo di rotazione per il patrimonio immobiliare destinato a servizi sociali e sociosanitari». Sono contributi in conto capitale erogati dall'assessorato regionale ai servizi sociali, il settore di cui è assessore il montebellunese Remo Sernagiotto. Soldi da restituire senza interessi. «Il centro», dice Bruna Milanese, «potrà ospitare fino a 16 persone. Penso che una struttura a fini sociali come questa sia importante». E il tutto fatto in tempi record, come fa notare Guido Lorenzon, consigliere comunale di opposizione, nel suo “Nervesa notizie”: «La cooperativa è stata costituita il 27 luglio 2011, il 20 settembre 2011 la giunta regionale stabilisce il modo di elargire i soldi, il 7 ottobre 2011 la cifra viene assegnata: 3,4 milioni di euro a Ca’ della Robinia (68 giorni dopo la nascita della cooperativa) che ha già comprato, con la prima tranche, l’immobile dove adesso espone il cartello del permesso a costruire. Tutto in regola, ovviamente, tutto accessibile e secondo graduatoria».

Argomenti:disabili

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso