Il cugino di Immobile tifoso speciale in città «Ciro ci farà sognare»

Gennaro gestisce la pasticceria “Savoia” in viale Felissent «Può essere il nuovo Rossi. Con Balo? Meglio la staffetta»
Di Fabio Poloni
POLONI TREVISO GENNARO IMMOBILE DELLA PASTICCERIA SAVOIA
POLONI TREVISO GENNARO IMMOBILE DELLA PASTICCERIA SAVOIA

Tutta l’Italia fa il tifo per lui, sperando che possa essere il nuovo Paolo Rossi. A Treviso però c’è un fan particolare di Ciro Immobile, il bomber napoletano che sogna di trascinare gli azzurri alla conquista del mundial brasiliano: è Gennaro Immobile, cugino di Ciro e titolare della pasticceria “Savoia” di viale Felissent.

Un pezzo di Napoli, anzi, di Torre Annunziata per la precisione, che qui in città tiferà Italia in maniera speciale. «Facciamo così: offro uno sconto del dieci per cento per ogni gol di Ciro ai mondiali», dice Gennaro, che poi però ripiega in difesa: «Meglio cinque per cento, dai: Ciro è troppo forte, se segna dieci gol sennò mi tocca regalare le paste!».

Gennaro è nella Marca da 26 anni, e da venti gestisce la sua pasticceria. Napoli è ovunque, lì dentro: foto di Totò, Eduardo, del golfo, statuetta di Pulcinella, gagliardetto del Napoli. Ma lui tira fuori la sciarpa del Savoia, squadra di Torre Annunziata. La sua città (e di Ciro), tanto da battezzare con il nome della squadra anche la pasticceria. Il presidente del Savoia Calcio era lo zio di Ciro, Francesco Immobile, e in campo giocavano il papà (Antonio) e un altro zio (Pasquale). Ciro invece è decollato presto: dal Sorrento alla Juve appena maggiorenne, pagato 80 mila euro e con lo zampino di un altro Ciro, Ferrara, che lo segnala ai bianconeri. Gioca con la Primavera, fa l’esordio in prima squadra. «Ma è a Pescara che abbiamo capito che aveva sfondato, che tutte le sue fatiche sarebbero state ripagate». Alla corte di Zeman, assieme ai due compagni di avventura mundial di adesso, Verratti e Insigne, Ciro segna 28 gol in 37 partite nel campionato di B del 2011/2012. Aveva il numero 17, e lo avrà anche in Brasile. Ma come, e la scaramanzia napoletano? «No, lui non è superstizioso», dice Gennaro, che descrive il cugino-bomber come «un ragazzo schietto, sincero, forse troppo in un ambiente dove essere ruffiani spesso aiuta». E allora da Gennaro (che tecnicamente è cugino di secondo grado di Ciro, e di primo grado del papà Antonio) ci facciamo raccontare qualche retroscena di mercato che neanche Alfredo Pedullà: «Ciro ha firmato con il Borussia perché ha capito che la Juve non lo avrebbe ripreso, Conte non lo ha voluto: lo ha allenato per quattro mesi a Siena, nel 2010, è lì qualcosa non ha funzionato tra i due». Ma vale “solo” venti milioni di euro? «Macché, se avesse un nome più esotico varrebbe il doppio», dice Gennaro, «Magari Immobilevic!».

Il “nostro” Immobile è simpatico e sorridente, ottimista pure: «Secondo me arriviamo in semifinale, e Ciro può essere il nuovo Paolo Rossi». E Balotelli? «Vedo bene una staffetta tra i due. Oppure Ciro titolare con Insigne e Cerci: si conoscono, si trovano a meraviglia». Ma le partite dove le vedrà? «A casa con gli amici: la prima è a mezzanotte, la seconda nel giorno di chiusura della pasticceria, per fortuna. La terza ancora non lo so, penso qui in pasticceria». Sperando che poi ci siano la quarta, la quinta...

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