Il “conclave” di Balljana lo scultore dei papi

SERNAGLIA DELLA BATTAGLIA. Il trevigiano più vicino al papa (emerito e futuro), a parte ovviamente il cardinale Severino Poletto che andrà in conclave, è sempre Carlo Balljana, lo “scultore del vento”. E dei papi. Ne ha conosciuti cinque, da tutti ha ricevuto confidenze e a tutti ha regalato busti e statue. Vicinissimo agli ambienti vaticani, Balljana in questi giorni scenderà a Roma a incontrare alcuni cardinali. «E subito dopo la fumata bianca, inizierò a lavorare sulla statua del nuovo pontefice», rivela lo scultore di Sernaglia. Fra le persone che Balljana incontrerà, c’è l’ex segretario di Giovanni Paolo II, il polacco Stanislaw Dziwisz, che qualche anno fa gli commissionò il reliquiario con il sangue di Wojtyla. Balljana dice che non può fare nomi, ma Dziwisz a suo parere è tra i favoriti nella corsa al soglio pontificio: «Ha lavorato 27 anni in Vaticano, sa bene cosa significa essere papa. Ma mi è difficile fare un vero pronostico, anche perché sono amico di numerosi cardinali in Vaticano. Sono un gesuita dichiarato, fare un nome al posto dell’altro significherebbe venire meno a un’etica morale e professionale. Sarà lo Spirito Santo a illuminare la scelta».
Su Dziwisz pesa il fattore nazionalità: difficile che, solo otto anni dopo, sia scelto un nuovo papa polacco. E allora dal conclave potrebbe uscire un nome più scontato, secondo Balljana quello del milanese Angelo Scola: «Ma le sorprese sono sempre dietro l’angolo. Non dimentichiamo cosa successe con Albino Luciani, che nessuno dava per favorito». In ogni caso, Balljana inizierà presto a lavorare sulla statua a grandezza naturale del nuovo pontefice. Ha appena terminato un’opera dedicata a Giovanni XXIII, il Papa Buono, che sarà esposta nei giardini della cattedrale di Notre Dame, a Parigi. E ha lavorato molto anche con il papa emerito, Benedetto XVI: «Gli ho dedicato un busto in bronzo per l’ottantesimo compleanno, le medaglie commemorative della visita in Turchia e quelle per la Giornata della Gioventù di Sydney». Nemmeno Balljana, che Ratzinger lo conosce bene, si aspettava le sue dimissioni: «Era un uomo timido, ultimamente stanco e solo». Dimissioni che non significano fine di un’amicizia radicata nel tempo: «Ratzinger, da papa, mi ha concesso tre udienze. Gliene chiederò un’altra quando le cose si saranno sistemate».
E ora via ai colloqui coi cardinali. Che, tra i vari consigli, magari ascolteranno anche quelli di Balljana, uno che i papi li conosce bene.
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