Il Comune vuole acquistare il bunker antiaereo di Ceneda

La struttura è sulla “lista della spesa” insieme all’elisuperficie e alla caserma Gotti In cambio l’amministrazione cederebbe la caserma dell’Arma, valutata 3 milioni
Agostini Vittorio Veneto ex rifugio antiaereo Villa Papadopoli "Retro"
Agostini Vittorio Veneto ex rifugio antiaereo Villa Papadopoli "Retro"

VITTORIO VENETO

Quanto vale la caserma dei carabinieri, che il Comune ha costruito in tempi recenti? Fra i 3 e i 3,5 milioni di euro. Bene. L’amministrazione Miatto cederà il complesso allo Stato e riceverà in cambio pari proprietà che le forze armate dismetteranno. Molto probabilmente l’elisuperficie di San Giacomo e una parte della caserma Gotti, sul versante del Meschio. Ma in più il Comune ha chiesto di entrare in possesso del rifugio antiaereo che si trova alle spalle di Villa Papadopoli, a Ceneda. Villa Costantini Morosini Papadopoli-Aldobrandini, costruita intorno alla metà dell'XIX secolo, fu voluta e probabilmente progettata da Girolamo Costantini.

LA VILLA E IL PARCO

Il vasto Parco Papadopoli che attornia la villa è progetto di Antonio Caregaro Negrin, mutuato dagli interessi botanici del Costantini. Nel 1985 è stata abbattuta parte del muro di cinta in modo da aprire la vista della villa alla piazza adiacente. Nel tempo l’edificio è stato adibito a vari usi: durante la Prima Guerra Mondiale vi si è trasferito il comando tedesco, mentre nel ventennio fascista è diventato sede della Gioventù Italiana del Littorio. Nel secondo conflitto è stato ospedale militare, quindi ricovero per gli alluvionati del Polesine. Ha poi ospitato il reparto ortopedico-traumatologico dell'ospedale e, successivamente, è diventato casa di riposo. Attualmente la foresteria ospita la biblioteca civica, mentre nell'adiacente "Rotonda" ha sede un centro culturale. I rifugi antiaerei si spiegano a seguito del ruolo svolto dalla struttura. Uno dei rifugi è stato utilizzato dal ricercatore Vladimiro Toniello anche per studi in ambito biologico. «Se vogliamo valorizzare Villa Papadopoli – afferma il sindaco - è evidente che dobbiamo avere la proprietà anche dei rifugi, che tra l’altro non possono essere messi in vendita dall’Agenzia del demanio insieme ad altri palazzi e caserme dismesse».

LE TRATTATIVE

Nonostante il fermo-coronavirus, dunque, la trattativa fra il Comune e l’Agenzia va avanti. Al momento è all’esame la valutazione di quanto può valere la caserma Maronese, occupata dalla stazione dei carabinieri. Già la precedente amministrazione, quella di Roberto Tonon, si era accordata con Roma per cederla. Pare che possa valere, secondo le ultime stime, fra i 3 milioni ed i 3 milioni e mezzo. In questa cifra potrebbero entrare, come compensazione, sia l’ex aviosuperficie del V Corpo d’Armata, a San Giacomo, ed anche un angolo consistente della superficie scoperta della caserma Gotti, nel quartiere di Meschio.

Caserma che l’Agenzia del Demanio alienerebbe nel corpo centrale, e quindi anche nelle cubature, per attività commerciali e residenziali. Nella parte più a sud, verso piazza Meschio, verrebbe invece ceduta al Comune perché vi svolga funzioni quartierali. Del pacchetto dismissioni fanno parte anche l’ex Caserma Tandura e i Palazzi Piccin e Doro Altan. —

FRANCESCO DAL MAS

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