Il Comune registra il primo matrimonio omosessuale

L’assessore alle pari opportunità di Ca’ Sugana: «È una richiesta legittima». Joe Fernandez e Franco Fighera, titolari del notissimo negozio di fioreria Bouquet d'oro in centro a Treviso si erano sposati in Brasile
Rebecca Hetherington ed Eleonora Tadolini sono la prima coppia ad avere presentato la documentazione per iscrivere il loro matrimonio, celebrato all'estero, nell'archivio di stato civile di Bologna, prima citt?? italiana ad averlo istituito, 15 settembre 2014. ANSA/GIORGIO BENVENUTI
Rebecca Hetherington ed Eleonora Tadolini sono la prima coppia ad avere presentato la documentazione per iscrivere il loro matrimonio, celebrato all'estero, nell'archivio di stato civile di Bologna, prima citt?? italiana ad averlo istituito, 15 settembre 2014. ANSA/GIORGIO BENVENUTI

«È più che legittima la richiesta di trascrizione di un matrimonio da parte di una coppia gay. Anche noi ci dobbiamo muovere in questo senso. Che danno può mai fare alla comunità, compresa quella trevigiana, riconoscere un diritto? Ritengo che la gente, in questo, sia molto più aperta della politica e di certi politici». Lo aveva detto mesi fa  Anna Caterina Cabino, assessore alle Pari opportunità della giunta Manildo,  e l'amminstrazione ha seguito la linea registrando all'anagrefe e stato civile il primo matrimonio gay sfidando  i veti del ministro Alfano.

Anche perché, fa capire la Cabino, la gente vuole che da una parte politici e amministratori garantiscano a tutti gli stessi diritti e dall’altra che «certi politici», perdano meno tempo dietro a vecchie battaglie ideologiche di stampo moralistico per concentrarsi piuttosto sulle emergenze di tutti i giorni. Presa di posizione molto chiara, quella della Cabino, assessore appartenente a Sinistra Ecologia e Libertà, che la pensa come il sindaco di Roma Marino, di Milano Pisapia ma anche come gli amministratori del Comune di Pordenone, che infatti ha trascritto giorni fa il primo matrimonio gay.

Il sindaco Claudio Pedrotti lo aveva infatti detto chiaramente: «Sulla registrazione nello stato civile dei matrimoni gay contratti all’estero andrò avanti», andando così contro la circolare firmata dal ministro Angelino Alfano, che ordina alle Prefetture di cancellare questo tipo di registrazioni.

Un svolta a Treviso, dove è già operativo il registro delle unioni civili. «Non obbedisco ad Alfano e quindi al suo veto». disse in prima battuta Manildo, «Da avvocato io sono per la registrazione delle nozze gay»,  rivervandosi allora di prendere tempo per consultare colleghi esperti della materia. Manildo è consapevole da una parte dell’annullamento che scatterebbe immediatamente da parte del prefetto ma anche delle feroci polemiche che la Lega innescherebbe non appena decidesse di sdoganare la registrazione dei matrimoni gay, ma tutto questo non lo preoccupa, ed ha tirato dritto.

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Argomenti:diritti civili

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