Il “Centro del Libro” ha chiuso i battenti

È fallito il “Centro del Libro” di via Paolo Veornese, il negozio per anni punto di riferimento per appassionati, studenti ma anche vari dettaglianti. Non c’è stato il rilancio che molti ipotizzavano si nascondesse dietro i fogli di carta con cui erano state coperte le vetrina nel periodo natalizio. L’azienza, già in liquidazione, ha chiuso definitivamente i battenti con la sentenza del tribunale di tre giorni fa, seguita all’istanza di fallimento depositata proprio a fine dicembre.
Per la città è l’ennesima chiusura di peso nel mercato della lettura e della cultura che in queste ore assiste anche alla crisi di un’azienda storica come le grafiche Vianello di Ponzano e che l’estate scorsa ha dovuto fare i conti con un altro fallimento importante: il “Supermercato del Libro” sulla Castellana, uno fra i leader nel settore librario del Triveneto con sedi anche a Mestre, Padova, Belluno, poi Trieste, Pordenone, Udine e Gorizia e quasi una sessantina di dipendenti. E il fallimento pure di Tarantola. E così in centro storico si combatte una sfida serrata tra punti vendita supportati da marchi nazionali (Ibs, Feltrinelli, Giunti, Einaudi) e storiche realtà locali come Canova (unica libreria locale capace di far fronte ai grandi) o piccole monomarca come le edizioni SS. Quaranta, fuori mura si cede il passo. La messa in liquidazione del “Centro del Libro” lascia a bocca asciutta i clienti affezionati, ma anche alcuni fornitori che proprio negli ultimi giorni avevano iniziato a scalpitare per capire cosa stesse succedendo in via Paolo Veronese. La pratica e le eventuali rivalse sono ora in mano del commercialista Stefano Berti Garelli, nominato curatore fallimentare del “Centro del Libro” dietro le cui vetrine oggi non si notano più scaffali, arredi e men che meno copertine o cancellerie con cui negli anni il negozio aveva tentato di differenziare l’offerta come voleva il mercato. Oggi, fuori mura, trovare una libreria è impossibile. Resistono alcune cartolibrerie ma negozi che vivano di sola lettura no.
Perfino la libreria Lovat che per anni era riuscita a tenere testa al mercato nella zona commerciale di Villorba nell’ultimo periodo appare ridimensionata.
Colpa degli e-book? Degli acquisti on line? O colpa di una sempre più bassa percentuale di lettori? Secondo l’Istat in Italia il 42% delle persone di 6 anni e più (circa 24 milioni) ha letto almeno un libro nel corso dell’anno. Ma con “almeno uno” il commercio delle parole vive a fatica.
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