Il carcere minorile di Treviso chiuderà entro due anni

Il sottosegretario di Stato al Ministero della giustizia, Andrea Ostellari, ha annunciato la chiusura durante la sua visita nel capoluogo della Marca

Andrea Dossi
Il sindaco di Treviso Mario Conte con il Sottosegretario Andrea Ostellari
Il sindaco di Treviso Mario Conte con il Sottosegretario Andrea Ostellari

L’Istituto Penale per i Minorenni di Treviso chiude “entro due anni”.

Questo l’annuncio del sottosegretario di Stato al Ministero della giustizia Andrea Ostellari che nella mattinata di oggi è giunto nel capoluogo di Marca per visitare il carcere minorile e ha poi incontrato il sindaco Mario Conte.

L'Istituto Penale per i minorenni di Treviso chiuderà entro due anni

L’Imp di Treviso era stato riaperto a luglio 2023 dopo la chiusura seguita ai danni provocati dalla rivolta dell’aprile 2022. Ad oggi si contano 19 detenuti (l’ultimo arrivato questa notte) ma la struttura non è adatta alla rieducazione: in un paio di anni, entro il termine della legislatura al più, ci sarà il trasferimento nel nuovo Ipm di Rovigo.

Ostellari ha sottolineato l'importanza di avere spazi adeguati per affrontare la delinquenza giovanile, annunciando che l'IPM di Treviso diventerà uno spazio dedicato ai semiliberi provenienti dal carcere degli adulti, mentre i minori saranno trasferiti al nuovo IPM di Rovigo.

Inoltre, sono previste aperture di comunità nel Veneto, ritenute più utili rispetto agli ambienti chiusi.

L'intervento sulla rieducazione dei detenuti è cruciale, secondo Ostellari, con un focus sul lavoro per insegnare il rispetto delle regole e ridurre l'aggressività all'interno degli istituti. Ha evidenziato che il 98% di coloro che lavorano esce dal circuito criminale.

«Oggi ho visto spazi inadeguati per la formazione e la rieducazione dei ragazzi, questo a causa delle passate gestioni» ha spiegato il Sottosegretario, «il recupero dei soggetti, invece, è fondamentale soprattutto tramite il lavoro per insegnare il rispetto delle regole e per abbassare l’aggressività dentro gli istituti: il 98% di chi lavora esce poi dal circuito criminale».

«Quello che mi ha colpito è che i ragazzi che vanno in carcere soffrono di più la privazione del telefono rispetto alla lontananza dai genitori. Così passa il messaggio che quando si fa un video poi si può cancellare ma quando si fa un reato non vale lo stesso, non c’è questa consapevolezza».

Il Sottosegretario Andrea Ostellari ha concluso ribadendo l'importanza dell'educazione familiare e della creazione di spazi ricreativi adeguati, elogiando l'esempio di Treviso come una città ben amministrata con un basso tasso di criminalità. 

«I dati dimostrano che siamo tra le prime due città più sicure in Italia - ha commentato il primo cittadino di Treviso Mario Conte - «con strumenti come il tavolo Treviso Integrazione puntiamo ad aiutare il ministero ad ottimizzare le risorse facendo prevenzione. Tra 15 giorni inizieremo ad incontrare le singole comunità, a partire dalle 10 più numerose. Baby gang? Di ragazzi che si dedicano al volontariato, allo sport e alla cultura ce ne sono 20 volte tanto rispetto a quelli che fanno atti di vandalismo. Stiamo quindi parlando di una fetta minoritaria, il problema va affrontato con realismo».

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