Il calzolaio di Oderzo che non trova garzoni

ODERZO. «Voglio andare in pensione, ma prima voglio trasmettere il mio mestiere a un giovane: che non riesco a trovare». Il calzolaio Gabriele Rizzioli, titolare della bottega GabryStyle, non sa più che pesci pigliare: da mesi sta cercando un/una giovane a cui trasmettere la sapienza del mestiere artigiano di ripara scarpe e una bottega avviata da tredici anni.Nessuno, finora, si è fatto avanti.
Gabriele Rizzioli ha il suo laboratorio di calzolaio in via Oberdan, a due passi da piazza Grande. Posizione favorevole, il lavoro non manca, ma ora che per lui è giunto il momento di andare in pensione sta cercando qualcuno a cui lasciare l'attività, il negozio e la sapienza di un mestiere che è vera e propria arte. «Cerco chi proseguirà, ma non trovo nessuno - afferma Gabriele, mentre lascia un attimo i suoi macchinari e si avvicina al bancone del negozio - ho sparso la voce in tutti i modi. Ho perfino lanciato appelli su Facebbok e con altri canali sul web. Voglio andare in pensione e sto cercando persone che vengano ad imparare il mestiere per poi cedere l'attività. Mi impegno per iscritto a mantenere quello che prometto» ribadisce il calzolaio opitergino.
Per apprendere il lavoro secondo un esperto come Gabriele Rizzioli ci vogliono due mesi di tempo, passione, sacrificio e buona volontà: «Il mestiere del calzolaio è un lavoro che va scomparendo, come tante altre attività artigianali di bottega che richiedono pazienza, abilità manuale, dedizione e anche saper trattare con i clienti in modo cordiale ma preciso, sapendo essere di parola riguardo ai tempi di esecuzione dei lavori e rispetto dei prezzi». Nel laboratorio di Oderzo i macchinari sono in funzione e negli scaffali del negozio ci sono molti articoli che riguardano le scarpe e le borse.
L'attività di Gabriele è un misto fra commerciale ed artigianale, quindi i possibili sbocchi lavorativi, per una persona che voglia raccogliere la sua eredità, sono diversi. «Non riesco a trovare chi ha voglia di imparare il mestiere di calzolaio- prosegue- Inoltre va detto che questo è un lavoro che permette molta autonomia personale. Non hai turni di lavoro, non sei legato ad una macchina come in fabbrica. Il sabato e la domenica non lavoro e, quando voglio, mi faccio anche qualche ponte festivo. Non ci si arricchisce, sia chiaro, con questo lavoro, però io ho mantenuto la mia famiglia dignitosamente e senza problemi. Sono a Oderzo da tredici anni, il lavoro non è mai mancato. Ora ho deciso che voglio insegnare gratis per trasmettere un sapere che può dare indipendenza e autonomia. A me basta lasciare l'attività a chi può continuare e poi andare in pensione» conclude Gabriele. In questi ultimi anni c'è stato un ritorno della clientela all'opera del calzolaio. «Le scarpe buone e ben fatte sono costose, ma durano nel tempo, quindi le persone non le gettano più come ai vecchi tempi. Risuolare, mettere un tacco, sostituire una cerniera permette alla gente di risparmiare rispetto all'acquisto di un paio di scarpe nuove, quindi per noi calzolai, il lavoro c'è. Manca voglia di fare?».
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