Il ballo di un minuto che ha invaso il mondo

Tutto ha inizio il 2 febbraio scorso: cinque ragazzi di Queensland, Australia, caricano sul loro canale YouTube chiamato “The Skate Sunny Coast” un video in cui inizialmente un solo ragazzo indossando un casco da motociclista balla sulle note di “Harlem shake”, una canzone del dj americano Baauer. Gli altri presenti nella stanza continuato con aria indifferente ad occuparsi delle proprie cose fino a quando improvvisamente con uno stacco nel montaggio tutti si ritrovano a ballare in maniera convulsa in un’atmosfera surreale. Il video inizia una diffusione virale diventando ben presto un tormentone, nel linguaggio di internet “meme”. Il paragone con Gangnam Style del rapper sudcoreano Psy non è esagerato se si tiene conto dei numeri: in 20 giorni Gangnam Style venne visualizzato 10 milioni di volte.
Essenzialmente si tratta dunque di una danza tribale contemporanea. Nella prima parte, un individuo balla mentre tutti gli altri guardano. Nella seconda, quando nella canzone parte il basso, ballano tutti. Di solito muovendosi nel modo più pazzo e sguaiato possibile e indossando indumenti e oggetti curiosi (oppure, facendo proprio a meno degli indumenti). Raramente i video superano il minuto di lunghezza e la canzone è sempre la stessa: “Harlem Shake” di Baauer, al secolo Harry Rodrigues, un dj e produttore di Brooklyn. Il genere è il dubstep (anche se i più giovani sostengono che in realtà il genere è il trap).
Secondo Wikipedia, il responsabile del successo di questa vera e propria moda su internet è Filthy Frank (“Franco il sudicio”), un ragazzo che ama ballare in mezzo alle gente in uno sgargiante costume rosa. Il suo Harlem Shake originale è stato pubblicato il 2 febbraio su YouTube. Pochi giorni dopo sono comparse le prime imitazioni.
A essere stati contagiati dalla crazy dance sono stati i volontari della Novergian Army, i componenti del Manchester City, i più famosi Miami Heat, migliaia di studenti d'oltreoceano e gli impiegati di moltissimi uffici, che probabilmente hanno trovato nell'Harlem Shake un mezzo per evitare lo stress. Per non parlare degli studenti egiziani e tunisini, che l'hanno utilizzata per protestare contro i musulmani al governo.
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