Ici, a Treviso vince il Comune: avrà un milione da Ater

L’azienda condannata a Roma per i mancati versamenti dell’imposta dal 2003 al 2007: legittima la linea di Ca’ Sugana
La giunta Conte gongola: per le casse un milione in più ovvero gli arretrati Ici dell’Ater dal 2003 al 2007
La giunta Conte gongola: per le casse un milione in più ovvero gli arretrati Ici dell’Ater dal 2003 al 2007

TREVISO. La Cassazione ha infine dato ragione al Comune di Treviso. Fino al 2008, anno in cui una norma ha parificato le case di proprietà agli alloggi popolari, anche l’Ater doveva pagare l’Ici, al netto delle detrazioni di legge. Più o meno come gli altri proprietari di immobili.

E così, l’Ater dovrà versare poco meno di un milione di euro a Ca’ Sugana: sono gli arretrati degli anni 2003, 2004 2005, 2006 e 2007. In particolare, sono 350 mila euro delle prime annualità, più 600 mila del triennio precedente la parificazione.

L’ordinanza della Corte di Cassazione, emessa nei giorni scorsi a quasi 8 anni dal primo pronunciamento della commissione tributaria provinciale, non lascia dubbi: sconfessa i verdetti di primo grado dei giudici tributari e dà ragione alla linea sempre sostenuta dall’Avvocatura Civica di Ca’ Sugana, con i legali Antonello Coniglione e Giampaolo De Piazzi.

Al centro della querelle proprio il versamento dell’imposta prima casa da parte dell’Azienda territoriale, che invocava l’esonero, dopo aver usufruito delle detrazione di legge. Nel 2008, con la seconda giunta Gobbo (assessore alle finanze era Fulvio Zugno), il Comune di Treviso aveva presentato un conto salato all’Ater per recuperare l’Ici non versata per i numerosi alloggi popolari di proprietà dell’ente di via D’Annunzio nel territorio del comune capoluogo.

Ma l’azienda territoriale per l’edilizia residenziale aveva subito chiesto di annullare gli atti, di qui il contenzioso davanti alla commissione tributaria provinciale. L’Ater ha sempre sostenuto di avere diritto al pagamento agevolato dell’aliquota, come la gran parte dei cittadini.

Il Comune contestava totalmente questo diritto, adducendo la sua applicazione soltanto alle persone fisiche, non a enti giuridici come l’Ater. Tanto più, sosteneva allora Zugno con l’Avvocatura, che chi beneficia di un alloggio Ater non può essere ritenuto proprietario della prima casa e quindi essere esentato dell’imposta, dal momento che il proprietario dell’alloggio è in realtà l’azienda. La battaglia legale aveva visto per due volte vincere l’Ater. In prima battuta relativamente agli anni 2003-2004, in seconda per le altre annualità. Ma Ca’ Sugana non si era arresa, e aveva incaricato i legali dell’Avvocatura Civica di ricorrere in Cassazione: la giunta di centrosinistra di Manildo aveva ereditato la querelle tenendo il punto con l’assessora Alessandra Gazzola.

Palpabile la soddisfazione in municipio. Al di là della giurisprudenza e del merito, il milione fa certamente comodo alle casse di Ca’ Sugana . E l’attuale assessore al Bilancio, Christian Schiavon, può ben ringraziare i suoi due predecessori.—


 

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