I volontari: «Non siamo vaccinati sospendiamo il trasporto malati»

La protesta
conegliano
Volontari costretti a sospendere il servizio di trasporto ai malati perché non vaccinati contro il Covid 19. Protesta l’Associazione “Soccorritori Conegliano Odv”, una sessantina di volontari che ogni giorno trasportano pazienti provenienti dagli ospedali della Marca. I volontari “dimenticati” sospenderanno il servizio a partire da lunedì 19 aprile. «Con rammarico il direttivo ha preso questa decisione per la mancanza di un programma di vaccinazione per i nostri volontari», rende noto l’associazione. «Da tempo abbiamo chiesto all’Ulss di poter essere vaccinati» fa sapere un volontario. «Ora siamo costretti a sospendere il servizio a discapito delle persone che hanno veramente bisogno».
Il presidente di “Soccorritori Conegliano”, Alfredo Primicerio, aveva scritto ancora ai primi di marzo una lettera al direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi, e successivamente al governatore del Veneto, Luca Zaia. «Trasportiamo ogni giorno», scrive Primicerio nella lettera, «pazienti provenienti da abitazioni private e da case di riposo per effettuare visite, esami, trasfusioni, negli ospedali di Conegliano, Vittorio Veneto, Treviso e negli ambulatori convenzionati. A gennaio abbiamo chiesto alla Ulss 2 di poter essere inseriti tra i destinatari della vaccinazione anti Covid-19.» L’associazione, come da indicazioni ricevute, ha inviato al Suem di Treviso l’elenco dei volontari operativi, ma nessun volontario è stato finora contattato. I volontari hanno una certa preoccupazione ad operare, anche in considerazione dell’età media piuttosto “elevata”. Il timore è sia di essere contagiati, sia di poter contagiare le persone con i quali vengono a contatto. L’associazione, con sede all’interno dell’ospedale di Conegliano, è stata fondata nel 1971, è autorizzata dalla Ulss al trasporto e soccorso sanitario e accreditata presso la Regione Veneto per il solo trasporto sanitario. «Ci siamo sempre resi disponibili», conclude il presidente, «ad aiutare l’Ulss in varie occasioni, come per l’alluvione Vaia, nell’assistenza al COC di Conegliano durante il primo lockdown, in quella ai centri tamponi, come anche agli ingressi in ospedale e, nemmeno a dirlo, sempre gratuitamente». —
Francesca Gallo
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