Il nuovo percorso scolastico 4+2 negli istituti San Marco e Marinelli Fonte
Si amplia da settembre nel Veneziano la sperimentazione voluta dal ministro Valditara che prevede quattro anni al tecnico professionale più due opzionali in un Its. Don Teston, direttore dell’istituto salesiano: «Necessario il confronto con le aziende»

La sperimentazione 4+2, partita lo scorso anno con il freno a mano tirato, con una sola scuola in tutta la provincia che aveva fatto domanda per avviare il nuovo percorso messo a punto dal Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, ora ha ingranato. Infatti, altri due istituti, il Marinelli Fonte e il San Marco di Mestre, gestito dai salesiani, hanno ottenuto l’autorizzazione.
Le autorizzazioni
Da settembre, i due istituti tecnici professionali avvieranno il percorso spalmato in quattro anni, in seguito ai quali gli studenti potranno fare altri due anni formativi in un Its.
L’obiettivo? Accorciare la distanza tra la scuola e la filiera, stringendo collaborazioni dalla prima superiore, fino ai progetti di alternanza scuola lavoro e di apprendistato. In tutto il Veneto, sono stati tredici gli istituti che hanno ottenuto il via libera dal Ministero per avviare la sperimentazione, di cui più della metà in provincia di Verona.
Solo due nel Veneziano, che vanno ad aggiungersi al Vendramin Corner, apripista lo scorso anno, che ha già fatto sapere di far partire anche per il prossimo una classe prima.
La visione salesiana
Don Lorenzo Teston, direttore dei Salesiani Don Bosco Mestre, si dice fiducioso della novità che presto entrerà nella scuola che dirige. «Abbiamo sempre cercato di accogliere proposte e sfide ministeriali», commenta, «e questa in particolare credo che sia un’opportunità sia per gli studenti delle scuole professionali e tecniche, che della filiera. Una rete che coinvolgeva le scuole e gli Its già c’era, non è una novità, ma lo è il fatto di avere un percorso più strutturato».
L’istituto San Marco conta due indirizzi tecnici, Grafica e comunicazione e Meccanica, meccatronica ed energia, e tre percorsi professionali paralleli (Grafico, Elettrico e Meccanico), da cui escono artigiani e professionisti nel loro settore, una risorsa per le aziende che soffrono la crisi di manodopera.
Tra pro e contro
Fin dalla presentazione della sperimentazione da parte del Ministro, la pioggia di critiche non ha tardato ad arrivare perché molti, da una parte di politica a persone provenienti dal mondo scolastico, hanno condannato l’idea di «piegare la scuola a servizio delle aziende».
Per don Lorenzo, però, non è così: «Il confronto con la realtà territoriale è doveroso ed è fondamentale mettere al centro le esigenze degli studenti. Per noi, come per don Bosco, avere a cuore i ragazzi significa costruire un mondo migliore, perché gli studenti di oggi saranno i lavoratori del futuro e questo percorso offre delle opportunità».
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