I “veci” del basket rifanno il campetto a Castelfranco

CASTELFRANCO. Sarà il campo di basket all’aperto di via delle Querce il primo “beneficiario” del regolamento sugli usi civici dei beni comuni, approvato lo scorso anno, che prevede la possibilità per i cittadini di mettere mano a iniziative di riqualificazione urbana. Il merito è della Pallacanestro Castelfranco 1952 che ha voluto adottare questo campetto risistemandolo a dovere per favorire l’aggregazione dei ragazzi.
Storia e passione. «Un esempio apripista – spiegano gli assessori Gianluca Didoné e Roberto Filippetto – non c’è migliore opportunità per inaugurare una iniziativa che coinvolge cittadini, sport e giovani».
La scelta fatta dalla Pallacanestro Castelfranco 1952 merita di essere raccontata perché trova ragione nella storia di quella che è la prima società di basket fondata nella Marca: «Tutto parte – spiega Il presidente Gianluca Pelloia – da tre “giovani” classe 1937, ovvero Gianni Fabrin, Franco Brusatin e Carlo Lai (quest’ultimo emigrato da anni in Australia, ma che continua a mantenere stretti contatti con la città di Giorgione, ndr) titolari della prima formazione nata appunto nel 1952 e che aveva il suo campo all’aperto vicino allo stadio. La loro volontà era quella di fare qualcosa per la città e la pallacanestro, inserendosi nei diversi interventi solidali che abbiamo già in atto come società. Poco dopo è spuntata l’opportunità del regolamento comunale e quindi ci siamo inseriti in questa scia».
Intervento e costi. L’intervento sul campo di via delle Querce, in prossimità della chiesa dove c’è già un parco attrezzato, vedrà il rifacimento della pavimentazione in calcestruzzo, ma anche l’allargamento laterale di un metro per rendere il campo regolamentare, quindi la ridipintura delle strisce e l’installazione di due nuovi canestri in cristallo, che risultano essere i più sicuri in caso di rottura, regolabili per poterli usare anche con il minibasket. Sarà realizzato anche un cavidotto che permetterà in futuro di installare un impianto di illuminazione. Il costo complessivo sarà tra i 15 e i 16 mila euro, equamente diviso tra Comune e società sportiva: non sono ovviamente compresi i costi del volontariato, ovvero di genitori ma anche di professionisti che daranno una mano gratuitamente.
«L’obiettivo è rendere disponibile una struttura bella e funzionale – continua Pelloia – utile precisare che il campetto continuerà ad essere aperto a tutti e a qualunque ora, nel senso che non sarà chiuso e neppure sotto la gestione della società sportiva. Tuttavia lo utilizzeremo anche noi per alcuni allenamenti, uscendo dalle palestre anche per diffondere la pratica di questo sport». La partenza dei lavori nelle prossime settimane perché tutto sia pronto già ad agosto.
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