«I ritardi di Piazza Meschio? La colpa è di Comune e Zurich»
Diego Pavan (Edilvi) spara a zero e vuole scrivere un libro sull’annosa vicenda dell’incompiuta «Noi abbiamo le nostre responsabilità, chiedo scusa al quartiere. Altri hanno disatteso gli impegni»

Ferrazza Vittorio Veneto Strisia la notizia per piazza Meschio
VITTORIO VENETO. Adesso parla Diego Pavan, titolare della Edilvi, l’impresa che in questi anni ha gestito l’”incompiuta”, ossia Piazza Meschio. L’accordo con l’assicurazione Zurich – racconta – prevedeva dei termini: il 30 marzo 2016 doveva essere trasferito alla Zurich il parcheggio interrato della piazza. «Il Comune e Zurich sono stati convocati per iscritto, per ben tre volte, ma nessuno si è presentato davanti al notaio, tranne noi». Pavan ha anticipato che sta scrivendo sulla vicenda anche un libro. «A precisazione di quanto richiesto in base all’atto transattivo –ha specificato Pavan in questi giorni – Zurich deve terminare la sistemazione superficiale della piazza. Entro il 30 marzo 2016 doveva essere approvato l’accordo con l’amministrazione comunale. È stato fatto. Entro il 30 maggio 2016 c’era l’obbligo di dare esecuzione agli accordi mediante la stipula notarile. Non è stato fatto. Entro un anno dalla firma dell’atto di trasferimento del parcheggio, era stata stabilita la fine dei lavori, senza prevedere penali. Se tutto veniva rispettato, la piazza doveva essere finita – ricorda ancora Pavan – entro il 30 maggio di quest’anno». Il titolare della Edilvi precisa che le responsabilità sono ascrivibili a Zurich e al Comune «perché noi abbiamo convocato per iscritto per ben tre volte Zurich e Comune a sottoscrivere gli atti dal notaio, ma nessuno si è presentato, salvo noi. Nessuna azione ad oggi è stata intrapresa. Si è registrata solamente l’entrata in scena di un nuovo avvocato incaricato dal Comune di stipulare una nuova transazione». Ma perché si vuole sottoscrivere un nuovo accordo se esiste già un’intesa in vigore? Risponde Pavan: «Per non firmare gli atti attuativi un pretesto si trova sempre. Certo che ci sono nostre responsabilità, e chiedo scusa a tutta la comunità di Meschio. La prima è di aver sottoscritto un contratto scellerato, ma sono stato mio malgrado costretto se volevo avere i permessi a costruire. Poi è sopraggiunta la crisi immobiliare che ha reso la convenzione eccessivamente onerosa». Per Pavan si doveva rimodulare velocemente la convenzione, ma «il tutto si è consumato in inutili beghe». Quindi, l’atto transattivo del 19 gennaio 2016 è tutt’ora valido ed efficace. Trovandosi a spiegare perché Edilvi abbia fatto un passo indietro e abbia ceduto alla Zurich, Pavan puntualizza: «Mi è stato chiesto dal Comune di Vittorio Veneto, in sede di transazione, e io ho accettato (con notevole perdita economica), pur di mettere la parola fine ai lavori di Piazza Meschio, ma anche questo non è servito». Secondo Pavan una precisa responsabilità ce l’hanno gli uffici pubblici e in questi giorni sta anticipando che racconterà presto tutta la verità.
Francesco Dal Mas
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