I negozi storici di Paese «Dai nonni e oltre la crisi»

Il Comune stila l’elenco dei luoghi del commercio con oltre 60 pubblicazioni Dai piatti di Rossetto e Tre Stelle fino a Vanin e ai prodotti di Zonta e Baratto

PAESE. «La storia è testimonianza del passato, luce di verità, vita della memoria, maestra di vita, messaggera dei tempi antichi», scriveva Cicerone nel suo De oratore. E, in effetti, se vogliamo capire chi siamo, dobbiamo conoscere le nostre radici e ripercorrere i passi compiuti da chi, spianandoci la strada, ci ha preceduti. A salire a bordo della macchina del tempo, stavolta, è stato il Comune di Paese, che, in collaborazione con il centro studi amministrativi della Marca trevigiana, ha inaugurato “Conosci Paese”, la nuova sezione del sito comunale contenente un elenco dei luoghi storici del commercio di Paese e un archivio composto da oltre 60 pubblicazioni relative al territorio comunale e ai costumi locali.

Il viaggio nella tradizione del Comune inizia nel dopoguerra. È negli anni ’50, infatti, che a Paese nasce l’Osteria Rossetto. «La licenza rilasciata dal Comune di Paese risale al 1949, ma forse la storia del locale inizia prima», spiegano i fratelli Alessia e Larry Dalle Crode, gli attuali gestori del negozio, che oggi funziona come osteria e tabaccheria: «La prima gestione risale alla nostra bisnonna Stella. I locali non sono stati stravolti dal tempo e oggi mantengono quasi tutte le caratteristiche costruttive e gestionali». Solo due anni prima apriva la storica Trattoria Tre Stelle: fonti non ufficiali, però, collocano l’avvio del ristorante già negli anni ’20. «L’attività è stata avviata dai nostri bisnonni», spiega Laura Favero, che oggi gestisce il ristorante insieme alla sorella Francesca: «Da quel momento, tutta la nostra famiglia ha lavorato qui: i nonni Dorina e Fiorino, che tutti conoscono come Nino, poi gli zii Annamaria, Giovanni e Silvana, fino ad arrivare ai nostri genitori, Gina e Luigino, con cui abbiamo portato avanti la trattoria».

Tradizioni che viaggiano di generazione in generazione e che si intrecciano con la storia delle altre famiglie di Paese. Ricordano un profumo di antichità alcuni mestieri, oggi in gran parte soppiantati dal dinamismo del commercio on-line, come quello del casoìn: a Paese, però, resiste ancora la ditta Zonta, che commercia formaggi dal 1973, anche se fonti non ufficiali attestano che fosse proprio della famiglia Zonta il banchetto situato fuori dall’area dell’ex Simmel, l’industria produttrice di ordigni bellici che ha raggiunto il massimo splendore a cavallo delle due guerre. I dipendenti della fabbrica erano contadini, ai quali veniva promesso un posto di lavoro stabile: l’alternativa alla fabbrica era il lavoro nei campi. Oppure, tentare strade non ancora battute. E se nel 1949 si festeggiava l’inaugurazione del negozio di casalinghi Vanin, dove, per mano del signor Alberto è stato venduto il primo piano cottura a gas a tre fuochi di Paese, «a Padernello c’era il panificio avviato da Antonio Baratto, ora condotto dai suoi figli», scrive Mariano Berti in “Paese impresa, mestieri e aziende di ieri e di oggi”, consultabile nel sito del Comune. «Antonio aveva cominciato da garzone, ancora tredicenne; andava a vendere il fragrante alimento con una capiente cesta in vimini tenuta in equilibrio sul manubrio della bicicletta gridando “paneeee”». E sembra di sentirla ancora, quella voce di ragazzino appassionato, di fronte al forno a legna del panificio Baratto che, originale del 1953, non ha mai smesso di sfornare il suo pane.

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