I Marines salvano Iveco 198 milioni di dollari per gli anfibi corazzati
VITTORIO VENETO. Gli armamenti hanno un mercato in espansione. Lo testimonia l’Iveco di Vittorio Veneto. In un incontro con il sindacato nella sede centrale di Bolzano, l’azienda ha infatti informato che ha commesse per almeno 4-5 anni. I lavoratori di Vittorio Veneto sono un’ottantina e, di conseguenza, non hanno più ragione di temere ricorsi alla cassa integrazione come quelli avvenuti nel recente passato. È notizia dei giorni scorsi che i Marines degli Stati Uniti hanno scelto l’anfibio Iveco Dv come veicolo corazzato da combattimento. Il primo ordine vale 198 milioni di dollari per 30 veicoli da consegnare entro il 2019. Vittorio Veneto realizza la parte componentistica che poi passa a Bolzano per il completamento.
Ma c’è dell’altro nel carniere. Il Ministero della Difesa italiano ha opzionato ben 250 mezzi del tipo “Freccia Vbm”. Si tratta di un blindato per il trasporto di truppe ed è attrezzato di torretta con cannone da 25 mm e da 200 colpi; l’armamento secondario è una mitragliatrice. Il mezzo è in esercizio dal 2009, ma ha subito delle modifiche evolutive. Lo stabilimento di Vittorio Veneto ha in produzione l’autoblindo “Centauro 2”. Grazie al suo armamento è considerato uno dei migliori cacciacarri. È dotato di una scocca in acciaio che è stata riprogettata per resistere agli ordigni esplosivi improvvisati e alle situazioni tipiche dei nuovi scenari di guerra.
Ma a Vittorio Veneto, come a Bolzano, si sta pensando anche a dell’altro, in particolare ad un gippone in versione militare che possa però avere funzioni multiple, ad esempio di servizio alla protezione civile o per i privati che sono appassionati di escursioni da brivido. Quindi per l’Iveco, gli scenari si fanno per davvero interessanti. «La società», spiega Alessio Lovisotto, sindacalista della Fim-Cisl, «ci ha presentato un programma di sviluppo interessante e, al tempo stesso, rassicurante. Il primo obiettivo è quello di evitare la cassa integrazione per i prossimi anni. Il secondo è di poter aumentare l’organico, magari fin dal prossimo anno. L’Iveco, insomma, si presenta come una delle industrie più solide e innovative della città di Vittorio Veneto». L’interesse maggiore resta ovviamente per il veicolo a otto ruote motrici in grado di ospitare 16 passeggeri e muoversi anche in mare aperto. Si tratta, appunto, del mezzo anfibio dei Marines americani. I prototipi verranno realizzati a Vittorio Veneto. La Iveco fornirà agli States il progetto, i componenti fondamentali e i servizi correlati. L’accordo sottoscritto nei giorni scorsi vale 350 milioni di dollari, per i primi quattro anni. L’appalto iniziale prevede la consegna di 30 veicoli, con una serie di opzioni per 204 mezzi. L’anfibio è in grado di ospitare 13 passeggeri con tre persone ai posti di guida. «Non ci resta che sperare », conclude il sindacalista Lovisotto, «nella disponibilità del governo italiano ad assecondare gli altri programmi». –
FRANCESCO DAL MAS .
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