I giochi di una volta al Museo Etnografico

«Giro, giro tondo....» ma anche «Ambarabaciccicoccò...» e chissà dove sono finite le tre civette sul comò, e ancora il gioco del nascondino, il tiro alla fune, la campana, le biglie e lo scambio di figurine. Conte e passatempi a rischio di estinzione che risalgono all'epoca dei nostri nonni. A minacciarli la tecnologia, tastiere, schermi colorati, telecomandi intelligenti e super cervelloni capaci di far giocare bambini e bambine da soli. Addio allora al profumo d'erba, ai rumori del cortile e della piazza, dove ci si trovava fra amici, muniti di poche cose, ma di tanta fantasia e voglia di divertirsi all'aria aperta.
Al museo etnografico “Case Piavone” in via Cal di Breda a Treviso, si parlerà proprio di questo, grazie a una mostra e a un convegno sul tema. Domani alle 10, prenderà il via la giornata dedicata ai giochi del passato. Non solo per ricordare, ma anche per tramandare questi vecchi, ma non superati, modi di stare insieme, alle nuove generazioni.
Aprirà l'evento l'incontro dell'associazione Soraimar “Giochi e giocattoli”. Tra i relatori Ulderico Bernardi, sociologo dell'università di Venezia, ed Emanuele Bellò, esperto di storia e cultura del territorio. Il cartellone di proposte proseguirà con un'anteprima dell'esposizione in cui verranno proiettate foto e immagini di giochi antichi con il commento di Sergio Sergas, conoscitore delle tradizioni popolari e Gianluigi Secco, demologo. Alle 12.30 la vernice della mostra “Poco, gnente e fantasia. Incontro di sogni e memoria”. Un progetto nato dalla ricerca e dal recupero della documentazione legata ai giochi di un tempo. Ne è nato così un percorso affascinante di oggetti e ricordi. S'inizia dalla prima infanzia, per poi soffermarsi sui luoghi della socializzazione e sulle tradizioni più sentite dalla società veneta del Novecento.
Tra le sezioni più interessanti, lo spazio dedicato all'ambiente domestico e rurale della Marca, a cura del gruppo Folcloristico Trevigiano e di Emanuele Bellò, dove si potranno scoprire bambole artigianali ma anche giocattoli in legno e strumenti musicali ormai perduti. Da vedere anche la gigantografia “Giochi di bambini” del 1560, firmata dal pittore fiammingo Pieter Bruegel, oltre a numerose pitture e disegni. La giornata proseguirà alle 15 con altri interventi. Cesare Poppi parlerà di giochi medioevali, l'umanista Francesco Piero Franchi di uomo, bambino e attività ludiche, chiuderà la conferenza, l'antropologo Renato Morelli. Alle 18.30, il gran finale a base di “zoghi, storie e po su let” con tanto di rinfresco e animazioni del gruppo Folcloristico Trevigiano. L'esposizione resterà aperta fino al 2016.
Museo etnografico provinciale “Case Piavone” in via Cal di Breda 130 Treviso, telefono 0422.308910.
Orari: da giovedì a domenica 9.30-12 e 15-18.30. Ingresso libero.
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