«I cavalli sul Cansiglio sono un’opportunità Assurdo bloccare la gara»

FREGONA. Il rischio di perdere la gara di orientamento a cavallo in Cansiglio, unica rimasta in Triveneto, rinfocola le polemiche. Dopo la presa di posizione dei sindaci di Fregona e Vittorio Veneto per salvare la manifestazione, entra a gamba tesa Luigi Conforti, referente nazionale dell’escursionismo e del turismo equestre. «Ciò che sta succedendo in Cansiglio mi riempie di tristezza». Parola di chi in altipiano è nato e dove ha trascorso 27 dei suoi 35 anni di servizio nel corpo forestale, di cui è stato comandante di stazione. «Abbiamo guidato in foresta nomi celebri», prosegue Conforti, «e ospitato due presidenti della Repubblica (Cossiga e Scalfaro, ndr). Negli anni Ottanta abbiamo allestito il sevizio a cavallo, ci sembrava la cosa più giusta per il rispetto di questi luoghi». Altri tempi. Ne sa qualcosa l’Associazione Cavalieri Cenedesi che ha organizzato la 25 esima edizione della gara “Orientamento a cavallo” che si è disputata il 4 agosto in Vallorch. L’edizione 2019 rischia di essere l’ultima.
«Chi organizza la gara», conferma Conforti, «mi ha raccontato che da due anni non riesce più ad avere i permessi per usufruire del territorio dove questo tipo di gara si svolge da più di vent’anni. Dal 2017, cioè da quando i Forestali sono passati nell’Arma dei Carabinieri, viene negato il permesso di accedere nelle zone coperte dalla cartina di orienteering, e in più in particolare della Riserva naturale biogenetica. La gara si è svolta tra mille difficoltà e controlli». Conforti ora lavora per promuovere la mobilità dolce, fatta appunto cavallo. «Da ex forestale faccio notare che all’interno della Riserva biogenetica vengono annualmente effettuati tagli boschivi con l’uso di trattori e cingolati. Mezzi che lasciano il più delle volte profondi solchi nel terreno, oltre all’inquinamento anche sonoro. Ben altro impatto rispetto ai 15 concorrenti dell’Orientamento a cavallo. Solo pochi anni fa si esboscava con l’uso dei muli ed era considerato un sistema silenzioso, poco inquinante e rispettoso dell’ambiente e della fauna». La minaccia di contravvenzioni o denunce per chi venga sorpreso all’interno della Riserva hanno avuto come conseguenza la drastica riduzione di escursionisti a cavallo nella foresta dell’altipiano. Con danni economici per gli operatori che hanno puntato su questo tipo di turismo. «Faccio appello alle Autorità regionali perché si interessino in maniera più decisa a questa porzione di territorio. C’è la volontà della Regione di promuovere e aiutare Il turismo equestre, quindi facciamolo». —
Francesca Gallo
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