I Benetton per Treviso: Un dono straordinario che vale un miliardo

TREVISO. Sport e cultura. Sociale e tempo libero. Musica e comunicazione. Restauri e riqualificazioni urbanistiche, spazi espositivi, operazioni immobiliari in città.
Fondazione Benetton e Fabrica, le donazioni solidali e e mille elargizioni sconosciuti.
Quel che ha dato la famiglia Benetton a Treviso, negli ultimi 40 anni, è un patrimonio con pochi eguali, trasversale a erudizione e aggregazione, ricerca e creatività, sport e urbanistica.

Un lascito costante che si aggira sugli 800 milioni. Ma con le rivalutazioni e l’approdo della nuova valuta si sfiora il miliardo di euro. C’è l’indotto generato da eventi e concerti, premi e manifestazioni, e il valore aggiunto dato alla città dalle istituzioni culturali.
GLI IMMOBILI, LE EMOZIONI, I SAPERI. I templi Ghirada e Palaverde, gli scrigni dei palazzi Bomben e Caotorta, l’oasi verde dell’Asolo Golf club, i gioielli dell’ex chiesa di San Teonisto e delle ex carceri austriache. L’ex tribunale asburgico riportato a lucido. La scommessa di Tadao Ando a villa Pastega. Poi c’è un tesoro immateriale, le emozioni e l’avventura sportiva, che la città vive da 40 anni, memoria collettiva di trionfi. E un ruolo leader in Italia e nel mondo di Verdesport, sancito dalle finali olimpiche 2004 di basket e volley. Le emozioni e i trionfi, i fuoriclasse di basket volley e rugby arrivate da tutto il mondo a deliziare i tifosi – ma anche un’attività giovanile con migliaia di ragazzi e ragazze. E gli eventi, dal Topolino (ora Puffi) alla Summer League in odor di Nba, il progetto recentissimo per i bambini “0246”.

E le mille attività della Fondazione Benetton, attiva da 31 anni; e poi Fabrica, da 26 fucina di creatività e comunicazione. Le iniziative di arte, fotografia, musica. Le borse di studio, le rassegne di film e concerti, le biblioteche dello sport e del paesaggio, il premio Scarpa.
IL CASO PALAVERDE. Cominciò tutto con Palaverde e Ghirada, primi anni ’80. Spesa di 15 miliardi, 30 milioni di oggi. E 1 miliardo di manutenzione. Il Palaverde fu un caso: il comune non favorì i progetti di Gilberto, che lo voleva a Treviso. L’emigrazione a Villorba, il palazzetto eretto in cinque mesi e aperto nel 1983 mantennero la promessa fatta ai tifosi, ma furono anche una risposta indiretta alla giunta. «Gilberto la visse come uno smacco, il suo amore per la città, come quello di tutti i fratelli, è sempre stato enorme», dice chi gli fu vicino in quegli anni. E ancora, per restare allo sporti, i 15 miliardi dell’Asolo golf club, con 27 buche. E le sponsorizzazioni: almeno una decine di milioni di euro all’anno, poi ridotte a 7. Oggi, nel rugby, Luciano ne investe 2, 5 l’anno. E per restare alla palla ovale, lo stadio di rugby è in concessione per 30 anni al Benetton come concambio degli investimenti: 15 milioni di euro. I conti, da allora a oggi, sono presto fatti: nello sport siamo ben sopra i 400 milioni.

FONDAZIONE E FABRICA. La cultura vede i due centri nevralgici di Fondazione e di Fabrica, cui si è aggiunta ora lo spazio delle ex carceri dietro piazza Duomo. Fra gl investimenti immobiliari in via Cornarotta e Catena, i recenti investimenti su San Teonisto e Carceri, il fondo Pivano, le borse di studio, le spese per le attività, siamo a quota 200 milioni.
RECUPERI E RESTAURI. Gli ultimi anni hanno visto le operazioni immobiliari nella zona di piazza Duomo. A partire dall’acquisto per 13 milioni – e poi dal restauro – dell’ex tribunale, per portarvi la sede di Edizione, la holding della famiglia, Il nuovo headquarter dell’impero. «è ancora frutto del grande amore per la città dei fratelli», svela un amico di Gilberto, «quando hanno lasciato le prime squadre di basket e volley hanno comunque investito quei soldi a beneficio della città, d’intesa con il sindaco gobbo prima e con manildo poi. e certo non hanno gradito gli attacchi ricevuti allora».
Niente, sia chiaro, in confronto a quanto gilberto e i fratelli hanno subito quest’anno per la tragedia del ponte morandi. da questo impegno si svilupperà l’operazione delle carceri, e ora l’acquisto dell’ex intendenza, subito dietro (12 milioni di euro), il cui destino è ancora da definire. ma è indubbio che il valore dei recuperi – anche a fini direzionali e commerciali privati, – hanno dato valore alla città.
IL SOCIALE. L’Arep è una realtà all’avanguardia nella riabilitazione per i disabili. E i Benetton hanno sempre sostenuto il volontariato con offerte mai rese pubbliche ad Advar, alpini, Vimm e ancora associazioni, centri di ricerca, enti benefici. In linea con il loro stile, lontano dai riflettori.
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso