«Ho sentito le risate delle bimbe e mi sono sentita rinascere»

la storiaTornare a sentire la risata delle sue bambine è stato come rinascere. «Non dimenticherò mai quel momento dopo che la malattia mi aveva portato via il suono della pioggia e le risate della...

la storia

Tornare a sentire la risata delle sue bambine è stato come rinascere.

«Non dimenticherò mai quel momento dopo che la malattia mi aveva portato via il suono della pioggia e le risate della mia famiglia» racconta Sara Bettiol, una mamma trentunenne di Arcade, affetta da otosclerosi (rara malattia genetica dell'orecchio) che ha recuperato l'udito grazie a un delicato intervento chirurgico con impianto di protesi. La storia di Sara inizia con una diagnosi arrivata nel momento più bello: la maternità. «Ho scoperto l'otosclerosi nel 2001 quando ero incinta. Non conoscevo nulla di questa patologia e i dottori mi dissero che sarei dovuta andare in Spagna a operarmi. Fui presa dal panico, in pochi mesi non sentivo più» racconta Sara.

Al momento non esiste una cura definitiva e non si conoscono le cause della malattia che intacca la coclea. Dopo il parto Sara inizia a girare gli ospedali. «Un medico mi propose di operarmi ma mi elencò anche tanti gravi rischi, allora decisi di rivolgermi a un centro di protesi acustiche». Nel frattempo l'otosclerosi si aggrava. «Non ero più autonoma, non potevo andare da sola dal pediatra perché non riuscito a capire bene cosa dicesse». La tradizionale protesti nell'orecchio era un palliativo che le impediva un'esistenza normale.

«L'apparecchio era insopportabile, si rompeva spesso e mi disturbava con fischi e rotture continue» ricorda Sara. Nel frattempo, nasce la sua seconda figlia e Sara s'imbatte su Facebook nel gruppo “Insieme per l'Otosclerosi”. Condividere la sua malattia senza vergogna, dialogando con altri pazienti, è stata la svolta. Lo scorso gennaio Sara è entrata in contatto con il Gruppo Otologico di Piacenza e si è messa in lista per un innovativo intervento. «Mi sono operata lo scorso 26 aprile, ad un certo punto la dottoressa Alessandra Russo mi chiese se la sentivo: sì, la sentivo!».

La foto delle orecchie fasciate è il ricordo della sua rivincita sulla gravissima malattia. «Ho ripreso a sentire le mie bimbe e l'acqua del rubinetto mi pare una cascata» racconta. Ogni nota è una conquista: «Mi godo i suoni ritrovati, di silenzio ne ho avuto abbastanza».

Valentina Calzavara . BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERV.

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