Ha chiuso Marian Al suo posto un ristorante indiano

Cambiano i tempi e la tradizione lascia spazio all’esotico. Ha chiuso da poco lo storico ristorante di pesce Da Marian, al “Chiodo”, in via Montello. Al suo posto aprirà il primo ristorante indiano della città. La cucina esotica piace e ormai sempre più giovani (ma non solo) tendono a prediligerla al posto di quella più tradizionale. E Treviso cerca di adeguarsi, per offrire un respiro un po’ più internazionale ai suoi abitanti e turisti, almeno dal punto di vista culinario.
Dal prossimo ottobre oltre agli ormai noti kebab, pollo alle mandorle cinese, noodles al latte di cocco thailandesi, sushi e sashimi sarà possibile gustare piatti a base di curry nella più tipica tradizione indiana. Il ristorante aprirà tra pochi mesi: il titolare ne possiede già altri due, uno a Vicenza, il “Buddha”, e un altro omonimo a Padova. Evidentemente Treviso è apparsa subito come una piazza allettante, dato che per gustare qualche specialità indiana fino oggi era necessario spostarsi a Montebelluna, o uscire dalla provincia in direzione Mestre, Jesolo o Venezia.
Il ristorante occuperà gli spazi di Marian, storico locale di pesce, segnalato anche nella guida dei “Ristoranti d’Italia” dell’Espresso: da oltre quattordici anni offriva ai suoi clienti squisiti piatti di pesce, della tradizione nostrana.
Sergio Marian, prima di prendere in mano il locale in via Montello, aveva gestito per moltissimi anni il ristorante a Ca’ del Galletto. Ma i tempi cambiano e, ceduta l’attività lo scorso luglio, il ristorante s’appresta a offrire ai nuovi avventori specialità completamente differenti. Dal più conosciuto pollo al curry o pollo tandoori (che prende il nome dal forno d’argilla in cui viene cucinato) a quelle meno conosciute in occidente, ma un vero e proprio must in India, come la tipica zuppa di lenticchie piccante, il dhaal, o il Malai Kofta (polpettine vegetali cotte nella panna e spezie). O si potrà gustare un ottimo Thali, combinazione di pietanze tipiche in un susseguirsi di ciotoline di metallo. Il tutto inzuppando il tipico pane indiano, il naan o il chapati. Per concludere il pasto con semi di finocchio caramellati, come nella migliore tradizione.
I primi a insinuarsi timidamente nel panorama della tradizione culinaria locale furono i ristoranti cinesi. Da qualche anno si è registrato un vero e proprio boom in città di ristoranti giapponesi. Per gustare qualche tacos in stile messicano c’è Nachos in vicolo Rialto. Al circolo culturale Hilal, di Abdallah Khezraji in viale Monfenera è possibile assaporare i piatti della tradizione araba. L’anno scorso, in viale Nino Bixio è apparso il primo ristorante thailandese. Per non parlare dei numerosi ristoranti brasiliani in tutta la provincia in cui mangiare “picana”. Ora uno indiano: vediamo quanto ci vorrà perchè facciano la loro comparsa anche un ristorante eritreo, coreano o magari libanese.
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