Guardia giurata si spara: è in fin di vita

Casale. La tragedia nel primo pomeriggio di ieri, il ventinovenne è ricoverato in condizioni disperate
CASALE SUL SILE. Una guardia giurata di 29 anni ha tentato di farla finita sparandosi un colpo di pistola alla testa, con l’arma d’ordinanza. Il tragico episodio è avvenuto nel primo pomeriggio di ieri, in via San Michele a Casale, ed ha movimentato carabinieri e personale sanitario. L’uomo è stato soccorso dalla compagna che ha allertato il 118. Ora si trova ricoverato, in fin di vita, in condizioni disperate, nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Ca’ Foncello.


L’allarme agli operatori della centrale operativa di Treviso Emergenza è stato lanciato nel primo pomeriggio di ieri poco prima delle 14. È a quell’ora che la compagna della guardia giurata chiama il 118 per avvertire che il fidanzato si è appena sparato un colpo di pistola alla testa ed è grave.


Un colpo di pistola che sentito molto bene in condominio e che ha allarmato anche gli inquilini. Immediato a quel punto l’intervento dei soccorsi. Viste le condizioni del ferito, così come sono state descritte al telefono dalla compagna, gli operatori della centrale operativa del Suem hanno deciso di inviare sul posto non solo un’ambulanza ma anche l’elisoccorso proprio per accelerare le fasi di soccorso e di ricovero.


Le condizioni della giovane guardia giurata sono apparse subito gravissime. Per questo motivo, dopo aver tamponato la ferita sul posto, il 29enne di Casale è stato intubato e trasportato in elicottero all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso dove attualmente si trova ricoverato in gravissime condizioni nel reparto di terapia intensiva.


I carabinieri della compagnia di Treviso, coordinati dal tenente Andrea Caminiti, sono subito intervenuti sul posto ed hanno avviato le opportune indagini per chiarire la dinamica e soprattutto per cercare di dare una spiegazione ad un atto così grave. Il giovane, infatti, prima di compiere il gesti non ha lasciato scritti che ne spiegassero il motivo. Pare che alla base dell’atto vi siano problemi riconducibili ad una crisi depressiva.
(m.fil.)


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